Tornare ad avere un teatro, “liberare” il mondo della cultura dalla politica e dagli affari, un’avvio trasparente dei lavori di bonifica. Queste le principali motivazioni che ieri sera hanno portato centinaia di alessandrini (circa 600 secondo gli organizzatori) a secendere in piazza e a percorrere le vie del centro con una fiaccolata in difesa del Teatro Regionale Alessandrino. Dipendenti del TRA, comitati, associazioni culturali, artisti, cittadini comuni e anche qualche esponente della politica alessandrina (tra cui Paolo Bellotti, Renzo Penna e Giovanni Barosini) hanno aderito alla manifestazione indetta dal comitato ”Ridatecilteatro” in collaborazione con Alessandria in Movimento, e hanno espresso ancora una volta- forse più palesemente che mai- il loro malcontento sul caso amianto.
Armati di fiaccole (ne sono state distribuite 200, e in molti sono rimasti senza), tute bianche, mascherine, cartelli e striscioni, i manifestanti hanno sfilato preceduti da un furgone e da uno striscione su cui campeggiava la scritta “Ridateci il Teatro”. La protesta, partita da viale della Repubblica, è culminata in piazza della Libertà; giunti infatti sotto al municipio, alcuni manifestanti hanno appeso al cancello di Palazzo Rosso un cartello con su scritto “Area da bonificare” per lanciare un messaggio forte e chiaro all’amministrazione Fabbio: andate a casa.
Insomma, i cittadini di Alessandria sono ben lungi dall’essersi dimenticati del principale centro culturale della città e esigono un ruolo di primo piano nelle vicende che lo riguardano. Con un’affluenza record ieri sera “il popolo del TRA” si è ribellato, ha preso una posizione che più netta non si può, ha chiesto trasparenza e verità. Ed ora è in attesa di risposte.
