30. Dragon Trainer 2
La DreamWorks in campo sequel non è mai una certezza, ma questa volta riesce a non snaturare uno dei suoi prodotti migliori, facendo vivere una grande avventura che non nasconde morali e lezioni importanti.Ben fatto!La mia recensione
29. Hunger Games: Il Canto della Rivolta Parte I
Il capitolo forse più di mente che di azione, in cui la mancanza di schematicità dei giochi si fa sentire.E' rimpiazzata, però, da mosse e contromosse e da tattiche politiche e filosofiche.In attesa del gran finale.La mia recensione
28. Il Giovane Favoloso
Ci si aspettava di più, invece il ritratto che Martone fa del poeta da Recanati si ferma a una ricostruzione storica impeccabile, condita con una gran regia e un gran attore, che non osano nella modernità.La mia recensione
27. Dallas Buyers Club
Interpretazioni intense e da Oscar (non a caso...) per una storia che fa male.Qualcosina in più a livello di sceneggiatura si poteva fare, ma Jared e Matthew ce lo fanno dimenticare.La mia recensione
26. We Are the Best!
Conflitti adolescenziali in salsa punk e in Svezia. Un cocktail esplosivo per un film semplice e con una colonna sonora da urlo.La mia recensione
25. Le Week-end
Vecchietti+Parigi=l'abbinata perfetta.Non troppo zuccheroso, venato di malinconia e di splendidi dialoghi che vanno a riflettere sul senso del matrimonio e dell'amore.Protagonisti incantevoli.La mia recensione
24. Fruitvale Station
Chi lo ha detto che i biopic sono solo per i personaggi famosi?Qui si parla di Oscar Grant, ucciso involontariamente dalla polizia nel capodanno del 2009, e se ne ricostruisce l'ultimo giorno, per non dimenticarlo.Lacrime assicurate, rabbia pure.La mia recensione
23. torneranno i prati
Olmi ci mostra la Grande Guerra in tutta la sua insensatezza. Senza grandi effetti speciali, senza grandi location, ma vista dall'uomo che c'era dentro.E arriva al cuore.La mia recensione
22. Only Lovers Left Alive
I vampiri più stilosi del grande schermo, portati in scena da attori e da un regista altrettanto stilosi.Incantano, anche nella noia, basta avere il giusto mood.La mia recensione
21. Maps to the Stars
Cronenberg non sconvolge e non inquieta, ma mostra Hollywood nel suo decadimento, in quelle stelle che non accettano il passare del tempo o che si credono in potere di fare qualunque cosa.Colpita e affondata, grazie a una quanto mai fisica Julianne Moore e a un finale coi controfiocchi.La mia recensione