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In Cina gli studenti acquistano iPhone con prestiti con interessi pari a 50%

Creato il 22 marzo 2013 da Oettamos

In Cina è stata creata da mesi una forma di prestito con un metodo studiato per gli studenti che hanno intenzione di acquistare prodotti elettronici, il 92% di chi aderisce al prestito acquista un iPhone; il tasso annuo però da pagare è pari al 50%. Il numero degli studenti aderenti aumenta di giorno in giorno; i ragazzi pur sapendo che il tasso da pagare è del 50% aderiscono al prestito pur di avere un prodotto Apple. 

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In specifico il prestito è stato lanciato dalla Home Credit China, un istituto di credito che opera nella provincia di Hubei; la proposta di finanziamento è molto più semplice dalle altre,infatti basta solo  presentare i documenti, inclusa la tessera universitaria, e si possono avere fino a 10mila Yuan, l’equivalente di circa 1200 euro, in pochi minuti e senza troppe esitazioni . Poi lo studente deve solo andare in un negozio convenzionato, versare una franchigia sul costo del prodotto (dal 10 al 30%) ed esce con in tasca o sottobraccio quel che desidera che per il 90% di chi sottoscrive il prestito, è un prodotto Apple. L’unico dettaglio di non poco conto a fronte di tanta snellezza di procedure è nell’interesse che può arrivare al 47,12% ogni anno, una percentuale che in occidente sarebbe abbondantemente sopra il livello considerato usuraio.La ragione per cui i ragazzi cinesi aderiscono comunque al prestito, spiega China Daily, è nel fattore moda. Molti di loro si sentono esclusi se non hanno un prodotto Apple, un marchio che anche in Cina è oggi sinonimo di tecnologia avanzata e di stile e in quanto tale è un simbolo in alcuni gruppi sociali come quello dei giovani e degli studenti. Il giornale rileva però come la vicenda stia diventando un problema per molti ragazzi, costretti secondo i casi a ricorrere ai genitori per pagare le rate o, in altri casi, a cercarsi un lavoro per ripagare l’agenzia di prestiti. Home Credit China ha infatti in mano alcuni strumenti coercitivi piuttosto pressanti, come la possibilità di pubblicare il nome dei morosi in una lista di “cattivi pagatori”, attribuendo a questi giovani un marchio che potrebbe diventare molto problematico quando dovranno, magari sempre a credito, acquistare prodotti più importanti per la loro vita personale e famigliare di un iPhone o un iPad.

 

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