Magazine Cucina
Armando MaschiniOggi salutiamo e ringraziamo l’autore Armando Maschini, “Melodia e altre storie…” Farnesi Editore, 2012, per averci aperto la porta della sua cucina.Armando è un padre accudente, molto presente in famiglia, amorevole e quindi suppongo che sia un asso in cucina, come è un asso nel narrare le sue bellissime, commoventi storie che vi invito a leggere in carta edite da Farnesi o in e-book con la collaborazione di Itodei.È difficile oggi trovare un papà che si dedica alla scrittura di fiabe, questo è il pregio che i tanti lettori entusiasti riconoscono ad Armando.
La prima domanda di rito è: le piace mangiare? E cucinare? Adoro cucinare e inevitabilmente mangiare. Lo fa per dovere o per piacere? Cucinare è un piacere. Rilassa e tiene allenato il cervello. Come leggere un buon libro.Invita amici o è invitato? Il sabato sera apro la cucina di casa agli amici. In famiglia ci sono due scuole di pensiero, la lombarda e la pugliese da parte di mia moglie. Gli amici hanno ampia scelta culinaria quando vengono invitati a casa nostra. Ha mai conquistato degli amici o una donna cucinando? Gli amici si conquistano con un affetto sincero e profondo, attenzioni particolari ma soprattutto sincerità. Davanti ad un buon piatto cucinato con passione si rendono più solide amicizie già esistenti.Vivrebbe con una compagna o un compagno che non sa mettere mani ai fornelli? Per amore certamente. Basta uno in famiglia che sappia cucinare e poi sarebbe una cosa fantastica insegnare alla propria compagna l’arte e la passione per i fornelli.Quando ha scoperto questa sua passione?I ricordi si perdono nella notte dei tempi, da ragazzino cucinavo. Cucinavo per i miei genitori e spesso i piatti mi riuscivano benissimo e tutto per passione. Al liceo vinsi anche una gara di cucina. Esilarante la fotografia che mi scattarono con il cappello da cuoco di tre taglie più grandi del dovuto.Peccato non poterla mostrare allora…Ci racconta il suo primo ricordo legato al cibo? Sono ricordi che hanno un profumo natalizio. La cucina di casa in fermento già dal 23 dicembre. La lunga lista della spesa. I sorrisi e la musica di sottofondo. Una famiglia unita e amante del buon cibo.Ha un piatto che ama e uno che detesta? Non detesto nessun tipo di piatto. Assaggio di tutto e poi decido. Amo ogni tipo di “primo”. Pasta condita in tutte le maniere, dove prevalgano sempre il sapore e profumo del basilico.Un colore dominante proprio di cibi che la disgustano? Bianco, mi sa tanto di ospedale!Quando è in fase creativa ha un rito scaramantico legato al cibo? Prende caffè? O the, una bibita speciale per stare fermo a scrivere? Bevo coca cola, mi gasa al punto giusto.Scrive mai in cucina? Quasi mai.Allora dove ama scrivere? E a che ora le viene più naturale? Scrivo nel mio piccolo studio che ha una grande finestra che guarda un bellissimo parco. C’è silenzio, un silenzio ovattato che mi ispira alla grande. Soprattutto la sera. Si compra cibo pronto ( tramezzini, pizza, snack) o si cucina anche quando è molto preso dalla scrittura? Solitamente quando mi accingo a scrivere ho già cenato.Che tipo di cibo desidera di più quando scrive ed è preso dal suo lavoro? Salato o dolce?Assolutamente dolce. Una bella fetta di crostata fatta in casa è una panacea per la mia fantasia di scrittore di fiabe.Ha un aneddoto legato al cibo da raccontarci? O una cosa carina e particolare che le è accaduta? Una scena vista con i miei occhi qualche estate fa in un maso in Trentino alto Adige. Due genitori isterici, due pargoli di una decina di anni. Il maschietto rifiutava qualsiasi tipo di cibo, esasperando questi due genitori già esasperati di loro. Mangia, detto una prima volta, mangia detto due volte, mangia detto tre volte, mangia mangia mangia… be’ alla fine la scodella di pasta al sugo è calata inesorabilmente sulla testa del bambino. Il bimbo rideva a crepapelle (forse già abituato a questo trattamento air stilist), i miei figli lo rammentano ancora raccontandolo a tutti.
Lei è uno scrittore di fiabe e racconti per adulti e bambini, quando esce a cena con i suoi figli che genere di locale preferisce? E quando esce con sua moglie?Oppure per festeggiare una pubblicazione cosa tende a ordinare in un locale?Prediligo gli agriturismo. Cucina genuina e luoghi che sono sempre una favola. Immensi prati, boschetti e fiumiciattoli a fare da contorno, e una tranquillità che a Milano non si trova più.Poi ci sono le cenette a due, io e mia moglie. Abbiamo il nostro locale di fiducia, un po’ di nicchia perché fuori mano: “Bacco e Arianna”, dove i piatti sono impreziositi da composizioni floreali e le posate in argento opaco, come si usavano una volta. Per la mia prima presentazione ho optato per una cucina dal sapore pugliese, mia suocera cuoca eccellente, è riuscita a conquistare tutti e dico proprio tutti i partecipanti!Nelle sue presentazioni offre un buffet? Pensa sia gradevole per gli ascoltatori intervenuti?Tende a fare un aperitivo con due olive e patatine o ad offrire quasi un pasto completo?Un buffet a conclusione di una presentazione è dovuto. Dono per gli amici lettori. Un momento di piacevole attestazione Si tolgono gli abiti dello “ scrittore” per indossare quelli del semplice uomo che AMA scrivere.Intenso momento. Ti senti bene e vorresti che non finisse mai.Come ho già detto, se hai una famiglia che ti aiuta e ama cucinare, nulla è più entusiasmante nel preparare un buffet con manicaretti cucinati in casa.Ha mai usato il cibo in qualche storia? Per ora no, ma è un’idea che mi frulla in testa da un pezzo.Ad esempio in “Melodia e altre storie…” ci sono passi che ricordano biscotti, manicaretti, profumi di cibo? Ecco, dice bene, passi che rammentano. Si percepiscono profumi, forme e colori tipici dei biscotti della nonna. Con la fiaba è meraviglioso descrivere mondi incantati e impreziositi da dolci manicaretti cotti in stufe dalle forme più strane. La fantasia è sempre legata ai miei ricordi personali. Lei evoca con il cibo anche altro? Il cibo evoca gioia di vivere. Amare un buon piatto, gustare con tutti i sensi qualcosa di estremamente buono; sì, evoca una immensa e rara gioia di vivere! Adoro chi adora mangiare!“Melodia e altre storie…” a che ricetta la legherebbe, e perché? Bella domanda! Un dolce senz’altro. Forse a dei biscotti che divorerei in quantità industriale. Pasta frolla ricoperta di cioccolato gianduia, glassa bianca e palline colorate per stuzzicare anche la vista. La forma? Ovviamente una nota di violino!
Per concludere ci potrebbe regalare una sua ricetta? Quella che le riesce meglio?
CIAMBELLA DI RISO ALLA MILANESE CON PEZZETTI DI POLLO ALLA PANNAProcedimento:Brodo di carne.Rosolare con olio d’oliva mezza cipolla bianca.Dorare il riso, aggiungendo poco alla volta il brodo di carne.Sale quanto bastaTagliare a pezzetti due belle fette di pollo, facendole saltare in un tegame con del burro.Cuocere due confezioni di panna da cucina con mezzo dadoQuando il riso avrà raggiunto la giusta cottura, aggiungere dello zafferano e del grana padano.Lasciare riposare per qualche minuto e poi versare il tutto in uno stampo con il buco.Attendere un po’ che si rapprenda.Rovesciare lo stampo. Avremo così una ciambella di riso alla milanesePrima di servire in tavola, versare la panna e i tocchetti di pollo su tutta la ciambella.Guarnire con ciuffetti di prezzemolo frescoSemplice, buonissimo e decisamente speciale nella “forma fantasiosa.”Deve essere buonissima e molto elegante. Un po’ come lei.Quale complimento le piace di più come cuoco? E come scrittore?Cuoco fantasioso e scrittore melodioso!Che frase possiamo portarci nel cuore tratta da Melodia o dalla sua esperienza, uscendo dalla sua cucina?“ I rumori esterni le giungevano ovattati!” Là fuori il mondo correva verso i luoghi di lavoro, dentro c’era pace e melodia assoluta!Grazie per la sua disponibilitàGrazie a lei per la bellissima opportunità.
Federica Gnomo
Potete acquistare Melodia e leggere maggiori informazioni sul testo andando sul sito della casa editrice Farnesi editorehttp://www.farnesieditore.com/
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