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In difesa della compilation

Creato il 10 marzo 2014 da 79deadman @79deadman
Pubblico questa “invettiva” in ossequio al Manifesto, già diffuso da questo blog e da Detriti di Passaggio***“Impossibile ascoltare certi dischi se non per intero.”“Come negarsi il piacere di un concept, di una rock opera, di una serata interamente dedicata ad un disco; proprio quello, da ascoltare dall’inizio alla fine, senza interruzioni…”Tommy, Blonde on Blonde, i 3/4 del catalogo progressivo...
La verità è che:nella stragrande maggioranza degli album, ci sono almeno quattro di canzoni di troppo.nella maggioranza degli album, ci sono almeno un paio di canzoni di troppo.La verità è che:il tasto più utile dell’Hi-fi (anche dell'i-pod…) è lo 'skip next', per sbarazzarsi rapidamente di questi pezzi.Poi c'è la verità più insopportabile si tutte: l'essenza della maggior parte dei gruppi rock è facilmente riassumibile in un singolo GREATEST HITS... Due CD sono spesso già troppi.Dal punto di vista del puro intrattenimento e piacere d'ascolto:QUALUNQUE COMPILATION DI QUALSIVOGLIA ARTISTA ROCK È MEGLIO DEL CAPOLAVORO DELLO STESSO(nota come I° Legge della supremazia antologica o Legge di Cefala)
Sì, certo… poi c’è l’unitarietà dell’ “opera artistica”, l’indivisibilità del prodotto, l’autorialità del tutto. Il concept, la copertina, la continuità sonora tra i pezzi…Ebbene, queste sono chiacchiere. Vogliamo il bello, vogliamo divertirci.
Dal punto di vista del puro intrattenimento e piacere d'ascolto:
qualunque compilation di qualsivoglia artista rock è meglio del capolavoro dello stesso.
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