Ogni viaggio racchiude in sé una buona dose di soggettività, a sua volta influenzata dalla sensibilità di ciascuno di noi verso determinati fattori esterni.
Quando poi l’esperienza acquista una valenza anche e soprattutto introspettiva, per l’unicità ed allo stesso tempo universalità dei luoghi visitati, diventa allora complicato ma soprattutto riduttivo raccontarne la sola oggettività: luoghi, fatti, date, accadimenti. Perché il vero valore di quell’esperienza è dato dalla singolarità di ognuno di noi e dalle sensazioni ed emozioni che la stessa imprime nei nostri ricordi.
E’ quanto accade quando si visitano ad esempio luoghi sacri e memorabili come quelli visti oggi: Gerusalemme e Betlemme. Una giornata intensa, un viaggio nella storia, lungo l’entroterra israeliano prima e cisgiordano poi, una parentesi lontana da tutto e da tutti ma più vicina, forse, a sé stessi.
Per questo oggi vi lascio unicamente l’oggettività: le foto del nostro lungo tour, lasciando a voi la libertà di vivere o rivivere la vostra soggettività.
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“Gracias a la vida, que me ha dado tanto
Me dió dos luceros, que cuando los abro
Perfecto distingo, lo negro del blanco
Y en el alto cielo, su fondo estrellado
Y en las multitudes, el hombre que yo amo“
Buonanotte a tutti voi!