Magazine Cultura

In direzione da sempre e per sempre

Da Leggere A Colori @leggereacolori
In direzione da sempre e per sempre

Shakespeare diceva che l´amore ci salva, ma non disse da cosa. Basta guardarci in faccia per capire che le storie che ci portiamo appresso sulla pelle sono complicate, arrivano da lontano, a volte son senza uscita e altre volte son semplicemente interrotte da lavori in corso. Tra la folla siamo nessuno, torniamo qualcuno nel nostro ambiente, agli occhi di coloro per cui contiamo. É una specie di show benevolo, e tutti quanti stacchiamo il biglietto solo per continuare a vedere chi diciamo noi tra necessitá e storia che deve proseguire, tutti gli altri sono sfondo, sono spettacoli a parte con destini che s´intrecciano, svolte accidentali casomai sul nostro presente ben piantato per terra. I pensieri ci cadono, é la forza di gravitá delle cose che non possono durare in eterno, che non riusciamo piú a tenere su, che hanno avuto i loro soli e le loro notti pungenti che se potessero parlare poi...

Andiamo in giro con i sacchetti della coop pieni di immaginazione, ci chiudiamo in stanze che ci conoscono meglio di noi, ci facciamo catturare dall´interesse di persone lontane. In valigia c´e´ancora un pezzo di te che é di tutta un´altra parte e lo proteggi lasciandolo sempre in partenza, nascosto sul fondo, tra lembi di tessuto e assenza di vento. Con le forbici tagli il vento, con le ciglia apri posti vecchi e gualciti, e no che non ti giri per nessuno nei pensieri sui tornanti che fai dritti per risparmiare tempo. E mentre remi via da qualcosa che non sai definire ma ti sembrava un porto, incolli gli ormeggi mosci alle colpe del passato e cerchi qualcosa che sia una rotta non calpestata da nessuno sopra fondali bellissimi che non conosce nessuno e son di tutti.

C´é quell´amore. Ma tu che ne sai. Come si dice, come si fa, come si aspetta, come si rifiuta, come si protegge, come si congela. Magari postpone. Dici? E viaggi nelle tue storie chiedendoti cosa sei di quello che eri e cosa sarai di quello che vorresti, raccontata dalla voce di chi. Sai che comunque, di faccia o di schiena, l´amore sará una bella fetta e le sue complicazioni saranno il resto, ché i tuoi occhi lasceranno qualche segno e i tuoi capelli s´impiglieranno su qualche letto che non vorrai piú lasciare, e ti sentirai terribilmente sola comunque i lunedí che non sono esplosi. Cieli condominiali, marciapiedi autostradali, panchine troppo sole, finestre senza aria, carrelli del discount addomesticati, la radio sulla stessa frequenza, le file di accenti diversi agli autogrill sporchi, la mano dello sconosciuto, il rito del sorriso che apre le porte, i barboni di Piazza Verdi, il tuo unico dolce e perso pensiero. C´é quell´amore, c´é da salvarsi in qualche angolo del mondo senza campanelli e senza fiori ricevuti da innaffiare.

Mi guardo, ti guardi, un carillon é quel che resta della sviolinata, da aprire ogni volta per ricordarci com´é l´amore che ci salva. Diciamo "lontano" con le teste che oscillano sul calendario, lontano é il posto dove c´é da andare e portarselo sul cuore, con le persone che non sanno starci sfuggire tra le dita, lontano. Inspiegabilmente bruciare ancora senza il vento dei se e ma, mentre ci siamo scomparsi, mentre ci siamo licenziati, sputati e amati. Sfuggire tra le dita che tremano instabili come faglie oceaniche, tra occhi che esondano e la gola secca e polverosa. In un gemito inconsolabile dici "lontano". Solo lontano.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :