Se pensavate di averle viste tutte con gli attacchi da parte degli squali scaraventati contro i residenti della terraferma da spaventosi tornado californiani nel già stracult Sharknado (2013) e con il loro ritorno nell’ancor più sanguinolento Sharknado 2 (2014), dovrete probabilmente ricredervi dopo la visione di Sharknado 3 (2015), reso disponibile su supporto dvd – con trailer italiano e originale quali extra – da Minerva pictures in collaborazione con Nuova Alfabat.
Diretto come i due precedenti dall’effettista Anthony C. Ferrante, infatti, questo terzo capitolo non solo apre immediatamente con un ironico omaggio a James Bond, ma, una volta riportato in scena Ian”Beverly Hills 90210”Ziering nei panni di Fin Shepard, approdato a Washington per ricevere una medaglia dovutagli a causa dei suoi atti eroici compiuti a Los Angeles e a New York, non tarda a trasformare la sua primissima parte in una sorta di variante a base di pescecani svolazzanti dell’action movie Attacco al potere – Olympus has fallen (2013).
Perché la tempesta che provvede quasi subito a distruggere edifici e a provocare vittime costringe il protagonista a lottare per portare in salvo il presidente degli Stati Uniti; anticipando i suoi spostamenti verso il parco dei divertimenti Universal Orlando Resort, dove si trovano sia la moglie incinta April alias Tara Reid che la figlia Claudia e la suocera May, rispettivamente incarnate dalla televisiva Ryan Newman e dalla veterana Bo Derek.
Soltanto uno dei volti noti inclusi nel cast, quello di quest’ultima, in quanto, oltre ad apparizioni per l’incredibile Hulk del piccolo schermo Lou Ferrigno e per il George R. R. Martin autore dei romanzi da cui è stata derivata la serie televisiva Il trono di spade, David”Baywatch”Hasselhoff è coinvolto nel ruolo del padre di Fin, colonnello della Nasa.
Mentre, nuovamente con le fattezze di Cassie Scerbo, torna la Nova Clarke che, vista nel capostipite, è ora una sorta di cacciatrice di cicloni affiancata da un partner insieme a cui finisce anche per ritrovarsi in uno spettacolare attacco presso un aeroporto militare.
Man mano che, tra tizio cui vengono amputati progressivamente gli arti e una sequenza sulle montagne russe, il consueto campionario di demenziali trovate – tipiche delle produzioni Asylum – appare sempre più ricco e assurdo.
Del resto, da un lato abbiamo la palla della Universal che – sulla falsariga della ruota panoramica del primo film e della testa della Statua della libertà del secondo – rotola minacciosa per la strada assumendo quasi i metaforici connotati di una presa in giro all’imponenza del cinema di Steven Spielberg (al di là del fatto che la situazione può far pensare alle imprese di Indiana Jones, ricordiamo che la major produsse Lo squalo), dall’altro non manca neppure un’escursione spaziale con tanto di motosega laser proto-Star wars (!!!).
Può bastare a saziare la vostra fame di divertimento trash a basso costo?
Francesco Lomuscio