In effetti anche io sono un po' cascato nella moda "anti-crucca" del momento...

Creato il 30 novembre 2011 da Beatotrader

In effetti anche io sono un po' cascato nella moda "anti-crucca" del momento...
ed è comprensibile visto che la Germania si sta mettendo di traverso su tutto
e che dunque tutti temiamo che si scateni a breve un Armageddon che ci travolgerà.
Ma al di la dell'emozionalità di breve
va detto che DI PRINCIPIO la GERMANIA HA RAGIONE SU MOLTI PUNTI.
Però, in mezzo ad una Bolla di Doping scatenata da FED, BOE, BOJ e compari,
l'atteggiamento anti-doping della Germania sembra fuori dal Mondo, sembra fuori moda, sembra fuori timing...soprattutto adesso che tutti ce la stiamo facendo sotto.
Anche io in questo BLOG predico da secoli che il Doping del Quantitative Easing, dello ZIRP (tassi a zero), della stampante a getto continuo etc etc
sono solo modi per Alzare pericolosamente la Posta e per rimandare la Resa dei Conti di questo Mondo di Debiti.
Insomma è proprio quello che ci dice la cattiva Germania, la quale non sarà di certo una santerellina visto che si accapparra tutti i vantaggi che può rispetto agli altri partners europei, però su questo punto focale è uno dei pochi Stati del Mondo a rifiutare la ricetta di doping made in USA che tanti Bubble-mali ha causato negli ultimi 12 anni.
Non a caso l'altro giorno mi vado a leggere un'intervista al falco dei falchi Juergen Stark pensando "vediamo cosa ci racconta questo crucco malefico che ci sta mandando a fondo"
ma dopo aver letto le prime righe ho iniziato a pensare "azz....sarà pure crucco malefico ma di base HA PERFETTAMENTE RAGIONE, accidenti a Lui!..."
Juergen Stark explains ECB opposition to monetisation is not about inflation
Why was the purchase of government bonds by the ECB such an unforgivable taboo break for you and Axel Weber?

The majority decision of the Governing Council to buy government bonds in this particular historical situation is to be respected.

But where’s the danger?

It is not so much that bond purchases will lead to inflation at this particular moment.
The ECB regularly draws down the liquidity again; it later soaks up the money spent.
What is important and problematic is that the interest rate on government bonds is affected by the purchase of bonds and thus has a fiscal effect.

Why?

We influence the conditions under which governments can borrow. This is absolutely not our job.

Why is it bad if the central bank helps governments?

There must be a clear separation of functions between central banks and governments. The central bank has to deliver price stability. And it is the responsibility of governments to ensure adequate conditions for the financing of government expenditures. That markets have been more sensitive to the high indebtedness of states for some time and therefore require higher interest rate is not a situation for the central bank to correct.

What is the problem in that?

We know from economic history that when a central bank has financed states in grand style, it has always led to disaster. It ends in inflation – not always in the short term, but in the medium to long term. And it ultimately leads to economic and social instability.

In America, under Alan Greenspan, low interest rates led to a real estate price bubble. Will this happen in Europe too?

Liquidity can always find its way, we central bankers say. Either consumer prices increase – or asset prices. We are already seeing that the abundant liquidity available in global markets has led to higher inflation in emerging countries and to price increases of over five percent in Britain and more than three percent in the United States. At the same time, global commodity prices have risen, especially the price of oil.

Nevertheless aren’t the signs that the crisis has arrived in the states performing the rescue? Even France has been anxious about its rating.

I would not make that distinction between rescuers and rescued States. When large economies such as France have a budget deficit of more than five percent, and the debt continues to rise and policy makers act only with reluctance, it cannot be surprising that markets react and interest rates rise. Then it will also be harder for the large countries to finance themselves.

But how does this process end? Can Europe only choose between plague and cholera: accept Eurobonds, the joint liability of all countries for all debts, or turn on the printing press?

No. "Money printing" as you call it, is in no way used for the reduction of public debt. We are fulfilling our mandate to ensure price stability now and into the future.

Don’t different rules apply for extreme situations than in calmer times? More and more economists and politicians are calling for the ECB to be "lender of last resort" for countries too.

Rules are there to give one direction, especially in times of crisis. If the central bank starts to finance governments, it decreases the incentive for governments to address the root causes of the crisis.

Then Eurobonds are truly all that is left in the end?

Eurobonds do the least to solve the structural budget problems that some member States in the euro zone have. Rather, they can lead to a liability or debt union that no one wants. Only when important steps toward political union are made can we have common bonds.

How do you want to solve Europe’s problem then?

Rising public sector debt must be stopped. This must go hand in hand with the implementation of structural reforms carried out in order to improve the competitiveness of the problem countries and to strengthen growth potential.This is a matter for governments, not the central bank.

You are particularly strict on this issue. Many Anglo-Saxon economists say the Germans should not be so unyielding. Doesn’t the crisis require one to sacrifice noble principles?

Principles apply, especially in critical times. The concept of solving all the world’s problem with additional liquidity is wrong-headed. It may help in the short term; medium term, however, it leads to market distortions and higher inflation. But it is precisely American think tanks which encourage the public and policy makers to higher inflation rates. This viewpoint is slowly penetrating Europe as well. The recommendation that the ECB should allow instead two percent inflation, four or five percent, I think is fundamentally wrong. Such a price development can be very difficult to reel in.

In America, the argument is that the Germans, with their unyielding policy framework, are unnecessarily prolonging the euro crisis. Are we too obstinate?

I will be in the United States next week and will be confronted with this question again and again. We Europeans should have the courage to point out the consequences of a continual policy of cheap money. Many of the dislocations of the financial crisis with which the whole world has had to fight are due to this policy.


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Ed oggi mi è capitato sotto mano un interessante ed "imbarazzante" articolo che fa riflettere: ne incollo qui una selezione dei passaggi più rilevanti.
Io non dico che la Verità e la Ragione sia detenuta esclusivamente dai Tedeschi...ma è evidente che non è colpa loro se gli altri non riescono a "germanizzarsi"
e non è nemmeno colpa degli altri visto che, per vari fattori, le loro economie&società sono in-germanizzabili o quasi...
Insomma ecco altre evidenti ragioni per cui L'EURO COSI' COM'E' NON PUO' FUNZIONARE ANCORA A LUNGO.
Solo i Tedeschi Possono Essere Tedeschi
November 30th, 2011
Mi pare che ultimamente il mondo giri intorno alla Germania.
Se i titoli di Stato italiani, spagnoli, francesi (finalmente!) vanno male, deve aiutarci la Germania permettendo la nascita degli Eurobond;
se le bilance dei pagamenti di tutta Europa sono negative, deve metterci una pezza la Germania alzando i suoi stipendi;
se la Bundesbank si permette di acquistare titoli di Stato sul mercato primario, allora deve farlo la BCE;
se la Germania ha tassi bassi, allora deve pagare gli interessi degli altri paesi, anzi speriamo che si trovino nei guai così il denaro torna sui titoli degli altri Stati…
Io nutro una naturale simpatia per i teutonici ....ma non per questo li difenderei ad oltranza, non sono perfetti, però al momento sono semplicemente l’esempio migliore, e dovremmo averne cura.
In giro si leggono cose allucinanti; basta prendere il Sole24Ore del 24/11.
Tabellini denigra la posizione tedesca di rigore fiscale e riforma individuale dell’economia, sostenendo che questa si è dimostrata inutile nella gestione della crisi del debito sovrano.
Ora qualcuno mi dica chi diavolo ha realizzato effettivamente una politica di rigore e di riforma del proprio paese, visto che interi Stati semplicemente stanno campando sui finanziamenti UE senza presentarsi sul mercato, Grecia e Italia sono nei guai perché nulla hanno effettivamente fatto, la Spagna sta ancora aspettando che il nuovo Governo cominci il suo operato, la Francia (se non lo sapete) aveva preso misure limitate al 2013 e ora sta scontando l’incapacità politica di pianificare alcunché a lungo termine (per non parlare dei pontificatori USA i cui politici non hanno trovato niente di meglio che far scattare i tagli automatici alla spesa a causa dello sforamento sia del tetto massimo di indebitamento che dell’extra-time che si sono autoconcessi per sistemare i conti)…
Quale proposta tedesca ha fallito se nessuno l’ha veramente realizzata?
Forse hanno fallito i neuroni della nostra élite e di chi li sta a sentire.
Sempre Tabellini si lamenta che i paesi indebitati siano stati lasciati in balia del mercato.
A parte che Portogallo Irlanda e Grecia sono già fuori mercato, ma nessuno si ricorda che la “disciplina del mercato” era stata invocata proprio in sede di costruzione dell’Euro perché le finanze pubbliche fossero costrette a venir gestite in modo responsabile?
Perché nessuno ha l’onestà intellettuale di ammettere di aver appoggiato questa visione, e magari di averlo fatto solo perché sperava scioccamente che il problema non si sarebbe mai posto?
Altri, come De Benedetti, hanno la faccia di scrivere che l’economia tedesca in effetti è stata capace di riformarsi da sé, ma ora con l’euro gode di tassi bassi e potenza commerciale, per questo deve (in sostanza) pagare i debiti degli altri (vero obiettivo delle supercazzole intrise di retorica della difesa della moneta unica).
Ci si dimentica che la Germania ha assorbito da sola i problemi della riunificazione con il carrozzone dell’est e ha gestito delocalizzazione e ristrutturazione produttiva nell’est Europa con un euro che valeva circa il Marco e tassi che non si sono abbassati ma sono rimasti bassi, mentre altri paesi, Italia in primis, hanno visto cali mostruosi dei tassi proprio grazie all’euro – il famoso “dividendo dell’euro” che doveva venir sfruttato per lo meno per contenere il debito.
.........Ed ora ci si indegna che la Bundesbank acquisti Bund all’emissione e che la BCE non possa farlo…
Scusate, ma il corrispettivo della Bundesbank è la Banca d’Italia e non certo la BCE: la confusione è rivelatrice della volontà di spendere soldi altrui – gli euro della comunitaria BCE – invece che i propri (il bilancio della Banca d’Italia, come di ogni Banca Centrale, è un vaso comunicante con il Tesoro dello Stato di appartenenza)
...Il divieto della BCE a fare certe manovre è legato sempre a quella “disciplina del mercato” di cui sopra, che avrebbe lasciato libera la BCE di perseguire la stabilità monetaria (obiettivo su cui ha fatto moltissime concessioni sull’altare della congiuntura economica, tanto che solo raramente ha mantenuto il suo target del 2% di volgarmente detta inflazione).
Nel 1981 in Italia si è deciso di vietare alla Banca d’Italia di comprare “a fermo” il debito statale per eliminare le aspettative della continua monetizzazione dello stesso da cui discendeva la galoppante inflazione dei prezzi e tassi di interesse anche a due cifre;
il deficit di credibilità degli obiettivi inflazionistici e del controllo delle finanze pubbliche ha reso necessaria questa mossa.
Se i tedeschi possono permettersi di fare qualcosa (e non è neppure vero questo: la Bundesbank non acquista Bund in proprio bensì come agente e custode per l’Agenzia del Debito, altro ente) che l’Italia si è preclusa da sola è semplicemente perché loro sono tedeschi, hanno già dimostrato che non avrebbero abusato di questo strumento (vedi i tassi bassi, il marco come riferimento monetario europeo, il livello del debito…), pertanto possono sfruttare un capitale reputazionale che l’Italia ha dovuto conquistarsi pezzo pezzo fino a dover confluire in una moneta unica europea per dire a tutti che “non aveva più sovranità quindi non poteva più fare gli errori del passato”.
I tedeschi possono, una BCE tedesca per un diciassettesimo non può.
Allo stesso modo si dovrebbe dire che allora tutti possono andare sempre in deficit di partite correnti perché gli USA lo fanno da venti anni… solo che loro hanno il dollaro – la riserva valutaria mondiale – ma gli altri no.
E qui merita una parentesi tassonomica: il “prestatore di ultima istanza” tanto evocato da giornalisti ed economisti di grido non è colui che finanzia gli Stati quando nessun privato è più disposto, bensì colui che fornisce liquidità alle banche commerciali in caso di problemi sull’interbancario come pure di corsa agli sportelli, e questa funzione è propria di qualsiasi Banca Centrale, BCE inclusa.
Il termine è usato oggi impropriamente, intendendo in realtà il “sottoscrittore di ultima istanza” o “l’acquirente di ultima istanza” di debito pubblico....
Invece qui si parla di un nuovo “monetizzatore a oltranza” del debito pubblico, che sicuramente non farebbe tutta questa presa sull’opinione pubblica se chiamato con il suo nome proprio......
Gli Eurobond (o UnionBond, EuroUnionBond, Stability Bond, SuperPricklaPrematured Bond…) sono un modo, giustificato ignobilmente con ragionamenti quali quelli qui sopra criticati, per sfruttare reputazione e denaro vero dei tedeschi a vantaggio di Governi guidati finora da persone i cui stessi elettori hanno trattato da idioti se non da criminali.
Agli Eurobond si oppongono solo i tedeschi (forse anche i lussemburghesi, i finlandesi, gli olandesi e gli austriaci, ma nessuno ne parla) salvo l’applicazione di clausole di “commissariamento” che chiaramente non piacciono molto (altra dimostrazione che paesi come la Francia mirano al soldo facile, non all’equilibrio delle finanze pubbliche).
Va da sé che se la maggior parte della UE spinge verso questo attacco alla diligenza tedesca, il mercato non può ignorare tale pressione; il mercato deve necessariamente incorporare la probabilità di tale scenario tanto più quanto insistenti si fanno le voci a favore, quanto più i problemi finanziari si fanno vasti, e quanto meno i singoli Governi si dimostrano disposti a risolvere individualmente i problemi…
Insomma l’inattività (incapacità o assenza di volontà di prendere decisioni) di fatto dei Governi rafforza di per sé lo scenario Eurobond: a scapito di qualsiasi discorso propagandistico, la rottura dell’Unione è uno scenario talmente problematico da essere il più improbabile e la sparizione dell’euro è una sciocchezza impraticabile, quindi si gioca un braccio di ferro tra debito socializzato e austerity individuale che aumenta l’incertezza sui Bund, cioè sul debito tedesco che sempre più probabilmente dovrà farsi carico delle idiozie celto-mediterranee.
Ma se piace tanto questo mettere in comune il debito, perché non si propongono i Medi-bond, un titolo di debito infra-comunitario per Italia Spagna Grecia Portogallo e Francia?
Coraggio, qualcuno mi dica perché la Francia si vuol privare di questo ruolo di salvifico leader!
Il risultato di tutto questo non è altro che indebolire il pilastro fiscale e produttivo dell’Europa, la Germania.
E qualcuno pensa che questo sia nell’interesse dei più!
E quando avremo mediterraneizzato la Germania cosa facciamo.....
Fermiamo questo ennesimo assalto al patrimonio economico/finanziario dell’Europa, ammettiamo che solo i tedeschi possono essere tedeschi, e mettiamoci in testa che noi altri dobbiamo imparare ad essere bravi.

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