In Extremiss: Sandro Giordano e i corpi che si schiantano

Sandro Giordano ci presenta alcune rovinose cadute. In realtà, però, non si tratta di capitomboli fortuiti, quanto piuttosto di veri e propri set creati appositamente per sottolineare come le persone mettano i loro averi sempre al di sopra di tutto, anche della loro sicurezza personale.

Nelle foto raccolte in IN EXTREMIS (corpi senza pentimento) il fotografo non vuole far sorridere su qualcuno che è inciampato. Il suo fine, infatti, va ben oltre la semplice ilarità, ed egli stesso afferma: “ogni scatto racconta di persone logore che all’improvviso sembrano essere state colte da un brusco black out, della loro mente e del loro corpo, a causa del quale si lasciano cadere senza neanche tentare di salvare se stessi. Si tratta di soggetti resi incapaci ed inabili dalla fatica quotidiana della loro rappresentazione di vita, continuamente oppressa dal voler apparire invece di essere”.

I personaggi di IN EXTREMIS hanno letteralmente toccato il fondo, eppure prima di cadere miseramente hanno avuto un ultimo barlume di lucidità per salvare un oggetto, quello che nella foto stringono gelosamente in una mano. Questo, insieme ai vestiti che indossano, alle loro pettinature e alle location scelte, aiuta Giordano a rappresentare la finzione che fino a quel momento li attanagliava, mentre il corpo frantumato al suolo rappresenta finalmente la verità.

Quelli ritratti nelle foto di Sandro non sono manichini, ma attori professionisti che utilizzando il loro corpo sono in grado di rappresentare al meglio ciò che non si vede. Ma per realizzare il suo progetto Giordano si è lasciato ispirare dalla sua esperienza personale: dopo un incidente in bicicletta ha perso il 30% dell’uso della mano destra perché, mentre cadeva, non ha voluto lasciar andare l’oggetto che aveva in mano.