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in fila per due

Creato il 16 agosto 2012 da Plus1gmt

Capita a tutti, anche a noi. Mi attardo a controllare qualcosa in macchina mentre mia moglie si avvia con la borsa dei teli da mare e l’ombrellone in spalla e procediamo così per qualche minuto, lei davanti e io dieci metri dietro e quando ci succede mi affretto e la avviso. Guarda che siamo insieme, le dico, così si ferma, mi aspetta e proseguiamo allineati. Oppure a spasso, lei si sofferma ad ammirare una vetrina e io che ho una pessima resistenza agli stop&go tipici dello shopping – che poi non si acquista mai nulla – così passo oltre rapito da chissà quale pensiero ma qualche passo più avanti mi viene d’istinto di fermarmi perché sento che mi manca qualcosa, così torno indietro perché lei è ancora immobile dinanzi la stessa vetrina di prima. Siamo insieme, le ripeto, camminiamo in linea. Perché visti da fuori quelli che procedono disallineati, con un’avanguardia che per la maggior parte dei casi è femminile e una retroguardia mi mettono ansia tanto che mi si riaccende l’istinto del border collie che è in me. Riunire il gregge, ristabilire la compattezza dell’assetto, rimanere raccolti. Stare vicini ispira armonia a chi osserva, anche di sfuggita. Camminare distanziati è uno spreco di risorse, non si condividono pensieri e impressioni suoi luoghi e sulle cose. Ma magari l’obiettivo è proprio quello, sentire in comune il meno che si può, mettere in mezzo alle proprie vite una forza che respinge poli opposti. Uno di qui, uno di là. Con la speranza di perdersi che è una speranza che non si avvera mai, al massimo si fa finta che la voglia di proseguire, nella strada e nella vita, abbia tempi differenti da percorrere con falcate diverse, ma del tutto casualmente.



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