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In focus: Scatola giapponese.

Creato il 11 gennaio 2014 da Nebbiadilondra @nebbiadilondra
Nelle British Galleries, le sale dedicate all'arte e al design britannico c'è una delicatissima scatola fatta per contere il necessario per la scrittura. È giapponese, in lacca intarsiata con disegni in madreperla. Acquisita nel 1852, è  uno dei primi oggetti giapponesi entrati nelle collezioni del museo, probabilmente  importato in Gran Bretagna attraverso l’Olanda, visto che prima del 1850 gli olandesi erano gli unici europei che potevano rivendicare diritti commerciali con il Giappone. 
Trovo l’effetto domino che è derivato da questo evento estremamente affascinante. La forzata aperture dei porti del Giappone all’Europa e all’America scatenò una vera e propria mania per tutto quanto proveniva dalla terra del Sol Levante. La purezza delle linee, la semplicità e il naturalismo di modellato ebbero una influenza determinate sull’arte Britannica ed europea.
Senza il Giappone non ci sarebbero state l’Art Nouveau e l’Arts and Crafts e il mondo avrebbe perso una grandissima occasione di bellezza. Niente Christopher Dresser e Aubrey Beardsley, Alfons Mucha o Gustav Klimt. Mi vengono i brividi solo a pensare a cosa avremmo potuto perderci...

In focus: Scatola giapponese.

Writing box, Nagasaki 1800-1850 (made)


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