
Come già accennato nell’introduzione, nessuno dei film che compongono la saga di “Whispering Corridors” è un horror nel senso stretto del termine. Forse è “Wishing Stairs” l’unico a calcare un po’ la mano in certe scene (anche se in fondo, secondo me, è interessante soprattutto per l’aver sfruttato efficacemente nella trama il concetto di legge del contrappasso) così come, in misura minore, “A Blood Pledge”. Se nei rapporti tra le protagoniste il confine tra amicizia e amore è sempre molto labile, e allo stesso tempo nulla di “sconveniente” viene mai mostrato, ci sono due eccezioni da rilevare: la prima è “A Blood Pledge”, dove in retrospettiva è evidente che le due protagoniste sono legate solo da affetto fraterno, ma soprattutto “Memento Mori”, che difatti è l'episodio con le atmosfere più morbose, dove l'amore saffico si palesa in diverse situazioni e soprattutto nella famosa scena del bacio in classe (la cui immagine ho inserito a corredo della recensione del film). Questo tema pesa molto nell'economia del film, anzi si può dire che è la sua vera impronta. Si dice che, del cast di attori presenti sul set, solo le interpreti di Hyo-shin e Shi-eun fossero al corrente di come si sarebbe svolta quella scena, e le reazioni delle altre ragazze sarebbero non finzione scenica ma vera sorpresa e disgusto, cosa che ci dà la cifra di come allora (e probabilmente anche adesso) si reagiva di fronte all’omosessualità.
Insomma l'horror fa capolino, ma non è il vero fulcro di film ove prevalgono piuttosto il dramma e il mistero, ove la ricerca di risposte è sì indagine dei fatti accaduti, ma soprattutto indagine psico-emotiva.
Nessuno di essi è un horror in senso stretto ma, a prescindere dai contenuti così a lungo descritti in questi trenta giorni appena trascorsi, è proprio horror il termine tecnico con il quale questi cinque film sono accreditati ed etichettati. Ed è lo stesso termine che ho usato nel primo post, definendo il primo capitolo come “un film che avrebbe cambiato per sempre gli equilibri dell'horror”, ricordate? È vero che scrissi subito dopo che “parlare di horror in questo contesto è sostanzialmente riduttivo se non del tutto errato”, ma anche vero che subito dopo pubblicai due post su “I corridoi della paura”, giusto per mettere in chiaro che non si sarebbe parlato di pizza e fichi.
La speranza che covavo dentro di me, e che da allora avrebbe sempre più preso i contorni di una sfida, era di portare a leggere articoli dichiaratamente horror lettori che normalmente rifuggono l’horror. Portarli a leggere ma, soprattutto, suscitare in loro dell'interesse e a fare in modo che sorgessero in loro delle domande.
L’horror è infatti una di quelle cose che si amano o che si odiano: un po’ come accade alla musica metal, alla religione, al comunismo, alla Juventus, alle ragazze bionde o agli amministratori di condominio. In ogni campo c’è sempre qualcosa che ci respinge, dal quale tendiamo ad allontanarci, senza tante storie, per partito preso.
Tante volte, dicendo che amo l’horror, sono stato guardato con sospetto. Alcune persone sono convinte che chi guarda l’horror, o legge l’horror, non sia in grado di apprezzare nient’altro. Ti piace l’horror? Allora di sicuro sei un folle maniaco omicida che adora fare il bagno nel sangue come Erzsébet Báthory, si tiene in casa una tarantola come animale domestico, maltratta cani e gatti e, non contento, mangia i bambini a colazione. Non è esattamente così, ve lo assicuro. Il bagno lo faccio nella schiuma profumata, amo gli animali (un po’ meno ragni e bambini) e il fatto che sono in grado di apprezzare anche altro credo, in questi quattro anni di blogging, di essere riuscito vagamente anche a dimostrarlo. E allora perché dico di amare l’horror? Cercare di dare una risposta a questa domanda era appunto lo scopo che mi ero prefissato all’inizio di aprile. Volevo condividere con i miei impavidi lettori la mia convinzione che anche una serie definita horror può offrire dei contenuti sui quali vale la pena soffermarsi un attimo a riflettere e discutere. Se ci sono riuscito? Non posso esserne sicuro, ma spero proprio di sì. E se lo spero non è certo per i tanti commenti e i segnali di apprezzamento ricevuti che, in fondo, potrebbero anche dipendere dalla stima che una parte di voi ha per me e per questo blog. Spero di esserci riuscito per via una sensazione che non so descrivere, e che forse dipende da un mix tra il numero di condivisioni che avete fatto nei social, dal numero totale di visite registrate (questo mese ho sfiorato per un pelo la soglia dei diecimila contatti), dal fatto che ho visto alcune facce nuove commentare qua sopra, e forse dalle tante adesioni ricevute alla mia proposta di chiudere questo progetto con un bel “K-Horror Day” (i dettagli in fondo al post).
Lo Speciale Whispering Corridors è finito, come dicevamo. Sorprendentemente abbiamo scoperto una saga con più alti che bassi, i cui picchi a mio parere sono senz’altro “Memento Mori” e “Voice” ma in cui, in tutta onestà, non posso identificare capitoli del tutto non riusciti. Se qualche ovvietà di troppo compare nella trama e nel suo svolgimento, questo viene compensato da un approfondimento mai banale di temi e personaggi, mentre dal punto di vista tecnico-estetico si nota una crescita pressoché costante, tanto che, arrivati alla fine, ci si ricorda appena dell’essenzialità di “Whispering Corridors”.
Il cinema in Corea del Sud può vantare anche altri buoni esempi di horror e, nell’attesa di riparlarne ancora, in un futuro ancora non stabilito, vi ringrazio per il calore che mi avete trasmesso con le vostre visite e i vostri commenti. Lo Speciale Whispering Corridors è finito ma la festa continua altrove e, senza altro indugio, vi invito a leggere i post che alcuni colleghi blogger specializzati in “cose di cinema” hanno preparato oggi sull’argomento. Oggi è il K-Horror Day, signore e signori!
Un ennesimo grazie a loro, quindi, per aver aderito a quest’ultima iniziativa per supportare lo speciale di Obsidian Mirror e aiutarlo a chiudersi degnamente.

