Partimmo in tre, torneremo in quattro. Nella fattispecie il quarto membro dell'equipaggio è pennuto e, all'occorrenza, sa emettere un suono stridulo che funge da richiamo ad amici e parenti altrettanto pennuti. E dunque la Marmocchia s'è fatta l'amichetto... per le penne. Le piacciono i gabbiani, nella maniera curiosa e tenera dei nani treenni. Al contrario non so quanto al povero Gabbianello piaccia stare nelle turbolente mani marmocchie.
Dopo una giornata di riposo a Le Conquet (con puntatina in una piscina con acquascivoli per sdrammatizzare una mattinata di cielo nero) scendiamo lungo la costa verso lo straordinario Ponte du Raz e la Baia des
Trepasses(baia dei morti, tanto per stare allegri).
Ore 10 baia dei morti avvolta dalla nebbia, clima tetro, molto in linea con lo scenario.
Ore 14 baia dei morti sotto il sole, tutti in costume a fare il bagno.
Ché qui il tempo è variabile lo sapevamo. Solo, non sapevamo quanto.
A Ponte du Raz osserviamo una vera e propria foresta di fari che spuntano qui e là tra le onde. Bello. Vince il premio miglior vista panoramica della vacanza.
Dopo due giorni in campeggio (ve l'ho detto quanto mi stimo? No, ma davvero. Ormai entro ed esco dai campeggi senza batter ciglio), passiamo la notte in una meravigliosa chambre d'hote (Plouhamel - Manè Bras Chambre d'Hote). A nostra disposizione un intero appartamento con vista sul mare. La meraviglia.
E dopo una breve visita ai megaliti di Carnac ci dirigiamo verso l'ultima tappa del nostro viaggio: i castelli della Loira.</
Nelle foto (prese dall'Instagram di Robedamamma):
1. - 2. Marmocchia e Gabbianello a Ponte du Raz
3. - 4. Baie des Trepasses (la baia dei morti)
5. Ponte du Raz - vista sui fari
6. Sosta pranzo del viaggiatore
7. - 8. - 9. chambre d'hote Manè a Braz a Plouhamel
10. Carnac