Nuove sono le forme anti-anoressia adottate dal Parlamento Francese. Viene, infatti, approvata una legge sulla sanità che prevede modelle e modelli muniti di un certificato medico che indichi il loro stato di salute.
Nel certificato sarà presente l'indice di massa corporea, così da poter verificare se l'interessato sia compatibile con l'esercizio professionale, e chi non rispetterà la normativa, che sia modella/modello o responsabile dell'agenzia per cui il sogetto lavora, rischierà fino a sei mesi di carcere e 75 mila euro di multa.
Collezione Richmond Autunno - Inverno 2015/2016
I parametri che verranno considerati saranno età e sesso, oltre la storia alimentare, per quanto riguarda le modelle. Anche per i media ci saranno multe fino a 37 mila euro se infrangeranno la legge, non esplicitando il ritocco della silhouette sulle immagini presenti nelle riviste di moda o nelle pubblicità.
L'obiettivo di questa legge è combattere l'eccessiva magrezza nel paese perchè, in Francia, sono tra i trenta/quaranta mila soggetti colpiti da patologie come anoressia, bulimia e simili.
Ph Oliviero Toscani
Questa legge era già stata approvata in Israele, l'1 Gennaio 2013, sperando di far diffondere un modello di donna morbida e sensuale.
Nel paese, infatti, almeno 1500 adolescenti sviluppavano un disordine alimentare. Sono stati quindi banditi modelli e modelle con un indice di massa corporea inferiore a 18.5 dalle sfilate di moda, perchè considerati sottopeso secondo le tabelle dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.
Inoltre, questa legge ha agevolato e tutelato i familiari dei morti a causa di disturbi alimentari, dando loro la possibilità di potersi esporre contro chi propone e incoraggia la diffusione di modelli di bellezza che esaltano la magrezza. La violazione di questa legge verrà riconosciuta come reato e punità con una multa.
Collezione Roberto Cavalli Primavera - Estate 2013
Anche in Israele la legge intreressa i media che dovranno indicare, con un'etichetta che occupi almeno il 7% della superficie dell'immagine, le foto ritoccate con Photoshop e programmi simili per far sembrare i soggetti più magri. I fotografi devono poi conservare lo scatto originale per ulteriori modifiche successive e se dovessero contravvenire la legge correranno il rischio di essere citati in tribunale.
In Italia l'unica proposta di legge riguardante queste tematiche è stata presentata nell'estate 2014 dalla deputata Michela Marzano, proposta che prevede il carcere fino a due anni, e dai 10 ai 100 mila euro per chi istiga anoressia e bulimia nei social o nei blog.