Le fotografie di Flaviano Testa ci conducono oggi a Fornelli. Furnièllë in dialetto molisano, è un paese di circa 2500 abitanti che si trova in provincia di Isernia. È arroccato a 500 metri sul livello del mar, in parte su una collina lambita dal torrente Vandra, e in parte sul monte Cervaro, ove supera i 1000 metri.
Di notevole interesse è il nucleo originario dell'abitato, per gli ampi resti dell'antica cinta muraria che attornia il primo assetto urbano, cui si accede tramite una imponente porta principale, un tempo munita di ponte levatoio e di fossato. All'interno vanno segnalati la chiesa dedicata a San Michele Arcangelo e il Palazzo Vecchio, con elementi che testimoniano ancora l'antico splendore.
Fiore all'occhiello dell'economia paesana è la produzione di un pregiato olio d'oliva, ottenuto ancora con metodi tradizionali, conosciuto e apprezzato per qualità e genuinità.
Fornelli è famosa anche per un triste episodio, avvenuto dopo il voltafaccia dell'8 settembre 1943. L'Italia si era improvvisamente trovata divisa in due dalla linea di difesa "Winterstellung ", che andava dal Tirreno all'Adriatico, comprendendo Montecassino e le vallate dei fiumi Sangro e Volturno, con il nord, dove erano i tedeschi, e il sud, con gli alleati che salivano incontrando strade interrotte, campi minati, inerpicandosi fra le macerie di paesi interamente distrutti dai loro stessi bombardamenti. La popolazione civile inerme e affamata era presa tra due fuochi e si prospettava un duro inverno. A Fornelli la presenza delle truppe germaniche cominciò a farsi pesante dopo la metà di settembre, quando alcune colonne militari in assetto di marcia, per attestarsi in difesa lungo la linea predisposta, si fermavano a Fornelli e nella frazione di Castello in linea con Colli al Volturno. Spesso succedeva che per approvvigionamenti chiedessero o razziassero viveri ai residenti. Nella frazione i contadini vivevano ore di pena e di sofferenza, data la scarsezza del cibo ed erano esasperati per le frequenti requisizioni. Avvenne che un giovane disertore, nascostosi in zona dopo lo scioglimento del suo reparto, con una bomba a mano uccidesse un soldato tedesco ferendone altri due. Ne conseguì la rabbiosa rappresaglia che costò l'impiccagione a cinque inermi cittadini ed al Podestà del tempo, Giuseppe Laurelli. La famiglia Laurelli era molto rispettata in paese per via delle grandi proprietà di cui disponeva, dando lavoro praticamente a tutti. Nel 1921 era divenuto sindaco Giuseppe Laurelli, nato a Fornelli il 5 ottobre 1889. Come sindaco, durante il Fascismo, si diede molto da fare per migliorare la vita dei suoi cittadini: il suo paese fu il primo a essere dotato di illuminazione elettrica, quando nessun comune dell'alta valle del Volturno aveva ancora ricevuto il servizio. Le luci si accesero la sera del 24 giugno 1924, e le campane suonarono a festa in una popolare esultanza di applausi e grida per omaggiare il sindaco davanti al palazzo Laurelli. Egli lasciò poi la sua carica nel 1926 per dedicarsi alla professione di avvocato, impegnò molto del suo tempo nell'azienda di famiglia e per suoi dipendenti, vinse parecchi concorsi agronomici ottenendo la stella al Merito rurale e la medaglia d'oro dell'Esposizione di Spoleto del 1930 per la realizzazione di un modernissimo oleificio. Riconosciuti i suoi meriti , nel 1936 ottenne la carica di Podestà ed era ancora al suo posto durante i fatti di quel tragico 3 ottobre del 1943. Non si spaventò, non si allontanò dal paese, anzi nel suo ruolo mai dismesso di Pater familias, con ogni probabilità si espose troppo verso i tedeschi per opporsi alla spoliazione della sua popolazione o per difendere le persone che erano state rastrellate in previsione della rappresaglia. Una vicenda dai contorni poco chiari , in cui si fecero protagonisti con ogni probabilità odio di classe e invidia. Un fornellese denunciò il Podestà ai tedeschi come antifascista e, quando gli stessi chiesero chi fossero i colpevoli dell'attentato subito, nessuno volle parlare. A pagarne le conseguenze furono alcuni abitanti della frazione in cui era avvenuto l'omicidio del soldato tedesco e il podestà Laurelli.
Una triste storia di guerra, fame, disperazione e sopravvivenza che ogni anno viene ricordata a Fornelli e per la quale il Podestà ricevette dal Presidente della Repubblica nel 1971 una medaglia di bronzo alla memoria.