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In giro per l'Italia: Oratino

Creato il 21 gennaio 2016 da Signoradeifiltriblog @signoradeifiltr

In giro per l'Italia: Oratino


Caratteristico centro vicino al capoluogo, è posto in posizione dominante su buona parte della vallata del fiume Biferno; quando si giunge a Oratino si percepisce immediatamente di essere in un paese che richiama suggestioni particolari. É una sensazione istintiva, stimolata dal primo impatto con l'abitato, con il centro storico, che quasi si nasconde al primo sguardo, e la piazza principale, molto ampia, luminosa, popolata di persone, che non sembrano infastidite dalle auto che circolano attraverso le strade che circondano la piazza.
Il centro storico, vero gioiello del paese, ha riacquistato l'originale fascino di borgo medievale, grazie ad un apprezzabile restauro.
Nel 1100 il nome del paese era Laretinum, ma poi si trasformò prima in Retino, poi, in Laratino e, infine, divenne Oratino. Di probabile origine longobarda, il feudo registrò l'avvicendarsi di diversi feudatari sino all'eversione della feudalità.
Nella vallata che degrada verso il Biferno, a qualche chilometro da Oratino, su uno sperone roccioso si erge la Rocca di Oratino, una struttura muraria quadrata, restaurata di recente. Sembra che detto baluardo facesse parte di un piccolo agglomerato urbano distrutto dal terremoto del 1456.
Nel centro abitato si può ammirare la Chiesa di Santa Maria Assunta, di origini medievali, ma rimaneggiata nel corso dei secoli. All'interno troviamo un affresco nella volta della navata centrale che raffigura l'Assunzione della Vergine, dipinto da Ciriaco Brunetti nel 1791. In alcune parti compositive l'affresco si ricollega ad un dipinto di identico soggetto di Francesco Solimena. Interessante è un ostensorio d'argento del 1838, pregevole lavoro di oreficeria di Isaia Salati, nipote di Ciriaco Brunetti. Al centro dell'opera è l'Assunta ai piedi della quale sono le allegorie della Fede e della Speranza, poste ai lati della base dell ostensorio.
Etichettata come extra moenia nelle carte d'archivio, perché posta fuori dal centro abitato è la Chiesa di Santa Maria di Loreto, dove troviamo la statua lignea della Madonna del Rosario. L'opera, che presenta una notevole qualità dell'intaglio e un piacevole senso del colore, fu realizzata dallo scultore Carmine Latessa, discepolo di Giacomo Colombo, uno dei maggiori scultori del settecento napoletano. Nella stessa Chiesa troviamo la statua di Sant'Antonio Abate datata 1727, opera dello scultore Nicola Giovannitti. Le volte della Chiesa furono affrescate dai fratelli Ciriaco e Stanislao Brunetti di Oratino, ma attualmente gli affreschi sono caduti o seriamente compromessi a causa di un errato intervento di restauro risalente agli anni sessanta.
Passeggiando per il centro storico non è difficile scorgere la bellezza dei portali realizzati con cura dagli scalpellini locali; il più interessante è il portale del Palazzo ducale.

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Le foto sono di Flaviano Testa


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