In Italia 800.000 studenti lasciano i banchi prima del tempo - Dove sono finiti i progetti contro la dispersione scolastica?

Da Simonetta Frongia
Prima o poi i limiti della scuola italiana si abbattono sull’anello più debole del sistema, gli studenti in difficoltà: basta dire che in Italia ancora di recente si contavano 800.000 giovani, di cui il 60% maschi, alle prese con l’esperienza di abbandono scolastico precoce. Il preludio di questo processo sarebbero le ripetute bocciature, la frequenza discontinua, i cambi di classe o di scuola. Tutte spie che portano poi ad abbandonare la scuola superiore e qualsiasi opportunità di formazione, anche professionale.Secondo dei dati ufficiali, emessi il 21 giugno dall’associazione “Save The Children, si tratta del 18,8% della popolazione fra i 18 e i 24 anni. “Una percentuale – ha commentato l’associazione - che ci pone a quasi 9 punti di distanza dall`obiettivo del 10% di tasso di abbandono scolastico stabilito nella Strategia Europa 2020. E anche a una discreta distanza dall`attuale media europea del 14,4%”.
Per quanto riguarda la dimensione regionale del fenomeno, i tassi più elevati di dispersione scolastica si registrano nel Sud Italia, con la Sardegna e la Sicilia in testa (rispettivamente con 8,3% e 6,6% di dispersione nella scuola superiore di II grado).
Il Lazio si attesta al 5,5%, pari ad un totale di oltre 14.000 tra interruzioni formalizzate e abbandoni, al di sopra della media italiana che è di 4,7%.
Aggiungo a questi dati alcune personali affermazioni: in Italia non esiste una banca dati per sapere poi questi abbandoni che fine fanno, quindi non si sa poi se chi lascia la scuola, la lasci per un altro indirizzo di scuola pubblica o se in molti finiscono nelle mani delle scuole private che con ricche e profumate parcelle ti fanno avere il diploma di maturità, facendoti recuperare con un numero di ore davvero esiguo anche 5 anni in uno.
Oppure, non si sa se chi lascia la scuola, percorra un altra strada di formazione personale e professionale ad alta o bassa qualifica, spesso non si sa neppure se questi risultano disoccupati o inoccupati. Sappiamo di certo che molti di coloro che lasciano la scuola si affiliano a clan criminali, dove i giovani vengono "rispettati" e "lautamente ricompensati a livello economico", il perchè? Semplice perchè il minore è tentato dal sentirsi improvvisamente adulto e, in secondo luogo ma non meno importante, le associazioni criminali, affiliano a loro spesso e volentieri i minori poichè essi non possono essere arrestati per certi crimini quando sono al di sotto di una certa soglia d'età! Forse le mie personali osservazioni non interessano a nessuno, ma a livello statistico questi dati hanno una certa incidenza, inoltre come genitore non posso fare a meno di pormi anche questi problemi. Infatti mi chiedo come mai nel nostro paese ci sono tantissimi progetti contro la dispersione scolastica, portati nelle scuole da tanti "illustri" studiosi e, che per questi "importanti e fondamentali progetti" vengono pagati profumatamente come esperti esterni e poi alla resa dei conti ci accorgiamo che la situazione non è cambiata e certo non migliorata, anzi peggiorata??? Simonetta Frongia

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