In Italia da settembre Kinder Sorpresa si veste di rosa. E in Germania è polemica.

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

Se penso alla mia infanzia, c’è anche l’ovetto Kinder, col suo cioccolato unico per bontà e (bi)colore, bianco e nero, e la sorpresina da montare e collezionare. Da piccola avevo anche delle casette lignee da appendere alle pareti in cui erano accuratamente collocate le sorprese Kinder . E lo stesso nelle camerette delle mie compagnette e dei miei compagnetti di passata gioventù.

Dietro al Kinder Sopresa vi era un vero e proprio rito: si scartava sperando di trovare l’agognato giochino (quello introvabile della collezione del momento!) racchiuso nella piccola scatolina arancione. E poi si montava la sorpresina, la si scambiava, la si collezionava. E ovviamente si mangiava il cioccolato. 

Immaginate la mia reazione di dolore quando leggo, oggi, che il Kinder Sopresa è sotto attacco delle femministe, in Germania. A quanto pare è prevista una versione “solo per bambine” rigorosamente in rosa. (A parte che questa ossessione del rosa l’ho pagata cara perché è il colore che odio di più). In regalo le bamboline strafighe Winx (che a me sembrano bruttissime, ma si vede che i canoni estetici sono cambiati). 

Su un quotidiano tedesco è già apparso un articolo “Gioco divertimento e sessismo”, in cui si spiegano le ragioni della polemica contro la Ferrero. Per l’esperta di studi di genere dell’università di Amburgo Stevie Schmiedel, già nota per la sua campagna contro il colore rosa “PinkStrinks”, le Winx darebbero un’ immagine « totalmente sessualizzata, non adatta ai bambini. » E spiega « Con questi modelli si torna indietro e si riposiziona la donna nel suo vecchio ruolo di carina e sexy a tutti i costi, oltre al fatto che questi stereotipi possono danneggiare la salute psico-fisica delle ragazze e indurle a sviluppare disturbi alimentari come l’anoressia. ».

Un’accusa quella della Schmiedel che mi ha riportato alla mente il libro Ancora dalla parte delle bambine di Loredana Lipperini « Nelle letture destinate alle bambine di oggi c’è qualcosa di peggio rispetto al modello di virtuosa bellezza che da sempre è loro riservato: è l’identificazione del loro destino con lo scopo, ben misero, di impegnarsiper rendersi piacevoli. Il prima possibile. » Nelle letture come per gli ovetti rosa confetto, aggiungo. 

La polemica contro il Kinder Sopresa e “l’ossessione rosa” ha avuto un’eco tale che la Ferrero in Germania ha affermato in un comunicato ufficiale che «La gamma base di Kinder Sorpresa “Rosa” prevede sì regali “classici” per bambine, come bracciali di fiori e anelli, ma anche giochi di ragionamento, puzzle e piccole costruzioni. (…) Le ragazze al giorno d’oggi hanno bisogno di girl power ma anche di pony rosa». Come a dire il rosa è ontologicamente donna.

Concludo con le parole di Loredana Lipperini in Ancora dalla parte delle bambine

«A formare una  cultura è quello stesso immaginario che si veicola nei prodotti a larga diffusione: prodotti destinati all’infanzia, soprattutto. Perché, per capire cosa sta succedendo alle donne, occorre sapere cosa è successo, da qualche lustro a questa parte, alle bambine.Non casualmente, quel che viene intuito oggi dai saggisti era già noto, da oltre dieci anni, nel marketing che riguarda i giovanissimi. La re-genderization, il ritorno ai generi, è già in atto, dalla metà degli anni novanta, nella produzione e diffusione di giocattoli, programmi televisivi, libri, film, cartoni. Laddove la parola ritorno non sancisce semplicemente una differenza, ma determina, ancora una volta e a dispetto delle apparenze, la premessa di una subordinazione ». 

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