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In Italia la cultura non paga

Creato il 17 ottobre 2013 da Tabulerase

la cultura non paga

L’Aire, l’Anagrafe Italiani Residenti all’Estero, registra il 2012, l’anno nero della crisi, come anche l’anno del boom degli espatri, con 4.341.156 italiani residenti oltre confine, un aumento del 30% rispetto al 2011. Ad abbandonare l’Italia in crisi sono più gli uomini che le donne, il 56% contro il 44%, con un’età media di 33 anni e i laureati sono più del 27%. Tra le mete degli italiani che emigrano, in testa c’è la Germania, ma anche la Svizzera, la Gran Bretagna, l’Argentina, gli USA e l’Australia.

 Secondo un’indagine recente dell’OCSE promossa in 24 paesi l’Italia in relazione alla scolarizzazione e alla cultura in generale è ancora troppo indietro. Siamo ultimi in Europa per competenze alfabetiche e penultimi in matematica con una altissima percentuale di giovani italiani che attualmente non lavorano e non studiano. Rimane il fatto che tra i vari paesi Europei siamo tra coloro che contano meno iscrizioni universitarie.

 Realtà veramente sconfortante se pensiamo che in Italia non sono mai esistite sovvenzioni che siano andate nell’ottica di un aiuto economico per chi si apprestava a varcare il mondo universitario. Affitti esosi, trasporti pubblici che non funzionano, tasse universitarie ormai alle stelle fanno dei nostri giovani degli “sfigati” già in partenza e molto prima di prendere quel foglio di carta che dovrebbe invece qualificarli. Dopo anni di studio e di specializzazioni varie i giovani laureati italiani si ritrovano con un pungo di mosche in tasca.

 Poco lavoro e mal pagato e soprattutto la mancanza totale di una realizzazione individuale che sembrerebbe ovvia dato il sacrificio personale e quello economico delle famiglie. le mani in tasca invece le possiamo pur mettere tanto non uscirà altro che un paio di chiavi o magari un trafiletto di giornale dove spiccano richieste varie di assunzioni che sono solo uno specchio per le allodole. Allodole che ormai non volano più.

 Ma per i nostri “sfigati” i problemi non finiscono qua perché tra i tanti mal di pancia diurni e insonnie notturne c’è anche il rompicapo terribile di come tirare fuori dal cappello a cilindro una pensione di anzianità. Con quali mezzi se il lavoro non c’è? O se c’è è provvisorio?. Insomma dopo avere esborsato per anni una bella sommetta di denaro per arrivare a prendere quel famoso pezzo di carta i giovani laureati italiani insoddisfatti e ormai stanchi non pensano più alla propria realizzazione personale, ma semplicemente e realisticamente a campare…..sopravvivere, si, perché vivere infondo è un’altra cosa.

 Era necessaria un’indagine dell’OCSE per comprendere finalmente che in Italia la cultura quando c’è non paga? E quando non c’è è una vera iattura? Non ci meravigliamo quindi se le menti migliori scappano da questo paese che non premia più la professionalità, l’impegno, il sacrificio e per la verità non premia nemmeno la manodopera perché anche questa è mal pagata e spesso sfruttata. Quando la politica in generale deciderà di dare più spazio e valore alla cultura sarà troppo tardi perché questa Nazione sarà ormai diventata un paese per soli per vecchi.

 I processi sciali e politici sono sempre molto lenti difetto molto grave, perché non è assolutamente assodato che le idee della classe “dominante” siano in realtà le idee “dominanti”. C’è il rischio quindi che in ogni epoca storica il vero venga scambiato per falso e viceversa perché in realtà in nessuna epoca storica sono stati ascoltati i veri “testimoni”. Manca quindi la consapevolezza che in una società civile il sapere è determinante e fondamentale per l’emancipazione individuale e collettiva. Andando a rileggere frasi e parole che sono retaggio di un’antica cultura che ha dato lustro al nostro paese troveremo che dal “Cappello a Sonagli” a “Ma non è una cosa seria” a “Sei personaggi in cerca di autore” Pirandello ci fa ancora scuola e che scuola…forse, l’unica scuola seria.

Laura Pasquinelli

About Laura Pasquinelli

Nata a Piombino, dove risiede, nel 1950. Ragioniera con l'hobby della lettura e del cinema e una grande passione: la fotografia. Ama la natura, gli animali e le persone che non perdono mai la speranza.


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