L’Italia ha sempre meno bisogno di gas naturale: i consumi del 2013 sono ormai tornati ai primi anni del 2002.
(infotariffe.comunicablog.it)
A pesare sono stati il nuovo annus horribilis della domanda termoelettrica, penalizzata dalla debolezza dei consumi di elettricità e dalla sempre più forte concorrenza delle rinnovabili, molto più contenuta invece la flessione della domanda industriale. Secondo le elaborazioni della “Staffetta Quotidiana” sui dati di Snam Rete Gas, nell’anno appena concluso l’Italia ha consumato solo 69,5 miliardi di mc, un valore perfino, e non di poco, inferiore ai 70,5 mld mc del 2002. Il calo sul 2012 è stato del 6,4% (l’anno scorso ci si era fermati al 4,1%) mentre quello sul 2011 è del 10,2%. Quest’anno ci sono state meno punte di freddo intenso come nel 2012 mentre i consumi delle automobili alimentate a metano, anche quest’anno in notevole aumento, restano ancora molto modesti.
Analizzando la domanda per settore di consumo, la flessione più pronunciata si registra nella produzione termoelettrica: 20,61 mld mc, in calo del 16,5% sul 2012 e addirittura del 25,7% sul 2011.Segue l’industria, che nei 12 mesi cede lo 0,8% a 13,15 mld mc (-2,9% sul 2011). Chiude invece ai livelli del 2012 il comparto civile: 33,88 mld mc, con una flessione dello 0,1% sul 2012 e un aumento dello 0,5% sul 2011.
Passando ai dati mensili, a dicembre, a differenza dello scorso anno, i consumi non hanno beneficiato di condizioni meteo particolarmente avverse, fermandosi a 8.777,3 milioni di mc, in flessione del 4,3% sullo stesso mese del 2012 (sul 2011 il calo è invece solo dell’1%). A consumare meno sono stati in particolare i clienti civili, in flessione del 8,5% a 5395,4 mln mc (+2,1% invece rispetto al più mite dicembre di due anni fa). In ripresa invece sia l’industria che il termoelettrico: le grandi imprese hanno prelevato in tutto 1.115,6 mln mc (+ 3,7% sul 2012 e +0,4% sul 2011) e le centrali 1.973,4 mln mc (rispettivamente +2,8% e -9,1%).