La Corte suprema libica ha annunciato lo scioglimento del parlamento di Tobruk, l’unico riconosciuto dalla comunità internazionale. Secondo la tv satellitare al-Jazeera, la Corte ha riscontrato l’incostituzionalità delle elezioni dello scorso giugno. Il provvedimento compromette anche la legittimità del governo.
(afriknews.com)
Lo scioglimento del parlamento di Tobruk, riunione straordinaria. Secondo al-Arabiya, il parlamento ha convocato una riunione straordinaria per discutere la decisione della Corte suprema. La stessa tv satellitare cita fonti del governo ad interim secondo le quali la decisione della Corte è stata maturata in seguito a minacce degli “estremisti” contro i giudici. Con il termine “estremisti”, il governo si riferisce in genere alle milizie islamiche del gruppo “Alba della Libia” che controllano alcuni quartieri di Tripoli, dove si è riunita la Corte. Gli islamici si contrappongono alle forze laiche guidate dall’ex generale Khalifa Haftar, che appoggiano l’esercito.
“Grazie alla Corte Suprema, per il loro impegno a tenere alta la verità e ribadire lo stato di diritto”. Dal canto suo il parlamento libico uscente (Congresso nazionale libico) ritiene che lo scioglimento della Camera dei Rappresentati “legittimi tutte le decisioni prese dal Congresso, compresa la formazione del governo di Salvezza nazionale”, guidato da Omar al-Hassi, che si contrappone a quello ad interim del premier Abdullah al-Thinni. Lo riporta l’agenzia di stampa libica “Lana”, che cita una dichiarazione di Saleh al-Makhzoum, secondo vicepresidente del parlamento uscente, riportato in carica dalle forze islamiche che componevano la sua maggioranza prima delle elezioni dello scorso giugno. Al-Makhzoum ha inoltre “ringraziato” la Corte Suprema e la sua sezione costituzionale per “il loro impegno a tenere alta la verità e ribadire lo stato di diritto”. Makhzoum si è infine “congratulato con il popolo libico e con i rivoluzionari”, ribadendo che la decisione odierna della Corte Suprema ha permesso “il raggiungimento di uno dei più importanti obiettivi della rivoluzione”.
Prudenza da parte dell’Alleanza delle Forze Nazionali, con l’ex leader Mahmoud Jibril, per l’interesse della Libia. Intanto i capo dell’Alleanza delle Forze Nazionali in Libia ed ex leader del Consiglio nazionale di transizione, Mahmoud Jibril, ha invitato la sua coalizione e la comunità internazionale “a non precipitarsi nel dare giudizi affrettati ed emotivi sulla decisione della Corte Suprema”. Jibril, la cui alleanza detiene la maggioranza relativa nel Parlamento sciolto, ha ribadito che “bisogna evitare le prese di posizioni che possono essere utilizzate contro l’interesse della Libia. Dobbiamo aspettare la motivazione per conoscere la ragione della sentenza della Corte”, ha aggiunto Jibril, secondo cui bisognerà attendere per capire se ci sono “sospetti di coercizione sulla Corte e le vere ragioni che hanno indotto alcuni giudici a non esserci nella seduta odierna”. Il leader dell’Alleanza delle forze laiche si è tuttavia detto “sorpreso” di alcune dichiarazioni che hanno proceduto il verdetto della Corte Suprema, in riferimento a quelle pronunciate dal premier del “governo” degli islamisti Omar al-Hassi, che ha chiesto elezioni anticipate. “La soluzione della crisi in Libia rimane comunque politica e non giuridica”, ha concluso Jibril. (ADNKRONOS)