I giorni passano e in Libia è sempre più caos. E la cosa peggiore è che il Daesh approfitta, grazie a questo stato di cose, per ampliare il proprio raggio d'azione proprio lì dove c'è insicurezza, tentennamenti e non poche difficoltà.
Questo si verifica anche perché Tripoli è restia a trovare un'intesa con Tobruk, che è poi l'unico governo riconosciuto dalla comunità internazionale (Onu).
Pertanto la sollecitazione dell'Onu e della comunità internazionale è che Tobruk, o meglio i suoi parlamentari, facciano in modo ,con un atto legislativo, si parla di petizione, di superare un'impasse che dura ormai da troppo tempo.
Com'è noto la Libia vive questo disordine politico e istituzionale immediatamente a partire dagli anni seguenti alla caduta del regime di Gheddafi (2011),caduta favorita dalla guerra apportata sul suolo libico da Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti.
In seguito a complicare ulteriormente la situazione hanno concorso poi anche le differenti tribù (i cosiddetti clan) presenti sul territorio e in lotta tra di loro allo scopo di rivendicare una certa supremazia politica legata alla propria storia e facenti riferimento, ciascuna di esse, alle tradizioni del passato.
Marianna Micheluzzi (Ukundimana)