Il romanzo che segna l'esordio della giovane Valentina D'Urbano non narra la storia che ci aspetteremmo di sentire dalla voce - di solito - fresca e briosa di una ventiseienne. L'autrice, notata per caso dalla Longanesi, appare come la protagonista di una meravigliosa fiaba, nella quale la pubblicazione è il tanto agognato lieto fine. La storia che racconta, tuttavia, è dura come il grigio del cemento e delicata come i petali di un girasole. Corrosiva come la rabbia, fragile come il fiorire della speranza. Perfino leggere la breve sinossi lascia penetrare nelle narici l'odore acre di fabbriche e solitudine che appesta la periferia, e la rabbia che avvolge in una nube letale i cuori dei giovani protagonisti. Si respira l'aroma amaro della tragedia e l'essenza di una storia dolorosa e crudele. Vera, come sa esserlo una realtà che non regala finali felici o certezze ben definite. Lontano dai luoghi comuni, Il rumore dei tuoi passi è una storia d'amicizia e di crescita che si snoda in un monotono orizzonte fatto di casermoni fatiscenti e di destini infelici. Beatrice e Alfredo – nemici, amici, confidenti, fratelli, amanti – appaiono come una sorta di Catherine e Heathcliff delle nuove generazioni. Dei gradini polverosi e palazzi dall'intonaco sgretolato sono la brughiera che li imprigiona, rendendoli schiavi di un sentimento graffiante, brutale e incredibilmente luminoso. Torrido e feroce come sa esserlo la luce viva del sole.
Titolo: Il rumore dei tuoi passiAutrice: Valentina D'Urano Editore: LonganesiNumero di pagine: 320Prezzo: € 14, 90Data di pubblicazione: 10 Maggio 2012Sinossi: Provate a immaginare di vivere in una borgata senza volto e senza storia in cui tutto, da un momento all’altro, ti può essere rubato, perfino la casa. Immaginate di crescere nel cemento e nell’asfalto. È qui che vivono Beatrice e Alfredo. Qui ogni cosa ha un soprannome: il quartiere dove sono nati e cresciuti è chiamato “La Fortezza”, loro sono per tutti “I gemelli”. Non hanno in comune il sangue, ma qualcosa di più profondo. A legarli è un’amicizia ruvida come l’intonaco sbrecciato dei palazzi in cui abitano, nata quando erano bambini e sopravvissuta a tutto ciò che di oscuro la vita può regalare. Un’amicizia che cresce con loro fino a diventare un amore selvaggio, graffiante come vetro spezzato, delicato e luminoso come un girasole. Valentina D’Urbano nasce il 28 giugno 1985. A nove anni manifesta la vocazione di diventare anatomopatologa, grazie alle riviste che trova e legge a casa di sua zia (Visto cronaca nera). Arriva l’adolescenza e la nostra eroina passa le sue giornate con la bombetta sulle ventitré, chiedendosi se Schopenhauer fosse maschilista, femminista o metalmeccanico. Questa è la sua espressione d’arte. Qualche anno dopo scrive un romanzo intero, tutto in stampatello e senza figure. Da grande vuole fare la scrittrice, l’illustratrice, l’anatomopatologa, la necromante, la serial killer e il vampiro.
