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In lode dei piedi scalzi

Da Silviamaestrelli
In lode dei piedi scalzi
“Che razza di dita sono queste
che non gliene frega più niente di niente?
Ma sono ancora le mie
dita? Si sono forse scordate
i vecchi tempi, che cosa voleva dire
esser vive allora? Sempre in prima
fila, sempre le prime a scendere sulla pista da ballo
appena attaccava la musica.
Le prime a saltellare.
E adesso, guardatele. (…)
Eppure c'era un tempo
che si tendevano
per il desiderio,
che veramente bastava la minima provocazione
per farle inarcare
di piacere.
Sfiorare con la mano
una gonna di seta, per esempio.
Una bella voce, un tocco
sulla nuca, addirittura
uno sguardo di sfuggita. Qualsiasi cosa!
Il rumore di occhielli
sganciati, di corsetti
sbottonati, di vestiti lasciati cadere
sul parquet freddo”.

Da “Le dita del piede”, di Raymond Carver
Capisco che con l’arrivo del freddo le serate da passare in casa aumentino, e che stare con i piedi al calduccio sia una tentazione irresistibile. Ma…ma le pantofole no no no!
Sarà che adoro i piedi, sarà che odio tutto ciò che è in odor di sciatteria.
Quanto sono poco sensuali questi uomini in pantofole, e quanto sono belli scalzi…

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