In merito alle recenti censure su FB di alcune pagine omofobe voglio dire una cosa. Dobbiamo partire dalla scuola, dalla cultura dell’accoglienza, del rispetto. Troppa violenza da parte di chi si dichiara cattolico e credente. A me l’omofobia non fa più male (o comunque posso resistere) ma forse ad un ragazzo di 14 anni sì ed è a lui o a lei che penso quando leggo le parole malattia, perversione, finocchi o egoismo per la genitorialità. Sono schiaffi. E sono anche ingiustificati perché sono dati a qualcuno che NON fa male a nessuno. Non fa male al mondo, non fa male alla propria famiglia, non fa male ai propri figli. E’ una discriminazione indiscriminata. Ed è loro che dobbiamo proteggere. Si possono avere posizioni diverse io non impedirò mai a nessuno di esprimermi i suoi dubbi, chi di noi non li ha avuti prima di dire “Le cose Cambiano. Ma dobbiamo sempre pensare all’effetto che hanno le nostre parole sui più fragili. Lo dico pensando che tutti noi possiamo sbagliare a volte. Ho sbagliato anche io in tempi recenti. Per questo in questo caso NON difenderò la libertà di pensiero, perché non è un caso di censura della libertà di pensiero come non è libertà – ma è VIOLENZA – dire che un ebreo è inferiore o un nero è una scimmia e via dicendo.
p.s poi qualcuno mi deve spiegare perché ci accaniamo contro le coppie gay sul tema del cosiddetto “utero in affitto” quando ad usare questa pratica sono più gli etero che i gay. Poi qualcuno mi spiegherà invece come mai non ci stiamo interrogando della follia omicida di due padri di famiglia eterosessuali accanitisi su minorenni, sulle compagne o sui figli. Provoco è ovvio. Ma forse dovremmo interrogarci sulle gabbie emotive, invece di pro vare a costruire altre gabbie ideologiche.