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In mezzo ai ragni

Creato il 08 settembre 2011 da Patrizia Poli @tartina

Qualcuno che non soffre di fobia sociale sa dirmi cosa significa passare in mezzo ad un gruppo di uomini riuniti davanti ad un bar?

Sa cosa vuol dire vedere un’amica, dall’altro lato del marciapiede, e cambiare strada?

Sa che il trillo del telefono ti paralizza e ti spinge alla ricerca affannosa di un altro cui far rispondere?

Sa, forse, che lo sguardo innocente di una ragazzina, che  potrebbe esser tua nipote, ti trafigge al punto che non sai più dove guardare?

Sa che le orecchie ronzano, il corpo si bagna, la testa gira, il cervello si svuota, il cuore pompa, la vista si annebbia, i movimenti diventano scoordinati?

La nostra guerra quotidiana, sappiate, voi che parlate di lotta e forza di volontà,  noi la combattiamo ogni giorno, solo per fare quello che voi fate automaticamente e sovrapensiero.  Così sprechiamo le nostre migliori energie.

Ha detto bene Claire: “Come un aracnofobico al museo degli insetti”, così mi sento. 

Se penso che un giorno smetterò di lavorare, mi dico finirà, finirà l’ansia, finiranno gli errori, finiranno i tormenti. Ma non finisce mai davvero.


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