Vignetta di Massimo Cavezzali
Ringrazio Sandra Faé, autrice di questo guest post in cui ci espone alcuni suoi dilemmi sui servizi editoriali di due diverse agenzie. Per sapere di lei potete leggere il riquadro alla fine dell'articolo.Mi trovo nella buffa situazione di aver affidato il mio secondo manoscritto a un'agenzia che l'ha letto, valutato e ha discusso con me il testo. Mi hanno consegnato una scheda con tutto le indicazioni editoriali per rimetterci mano, mi hanno seguita mentre risolvevo i problemi stilistici (guai nella trama fortunatamente non ce ne erano), e quando il romanzo è stato pronto per essere presentato ad un vero agente (unito alla sinossi e alla quarta di copertina creata dalla editor) che avrebbe dovuto rappresentarlo con gli editori, contro ogni previsione il manoscritto non è stato accettato.
Disperazione, incredulità, sconforto, mio certo, ma anche della mia editor.
Che si fa in questi casi?
Si continua a cercare, consapevoli che siamo in guerra e se abbiamo perso una battaglia, non dobbiamo arrenderci. Bello averla dalla mia parte, un po' meno essere in ballo da giugno. Bello avere un romanzo decisamente migliore di quando varcò virtualmente la porta dell'agenzia, e sapere che solo pochi manoscritti hanno una valutazione positiva. Più frequentemente la editor si trova a bocciare testi, e l'autore a pagare, il servizio di questa agenzia mi è costato 150 euro + IVA, per sentirsi dire di aver scritto un testo di nessun valore.
Tutto ciò che viene ora è gratuito. Anche questo mi piace. Ma nel frattempo mi guardo in giro. E cosa vedo?
Tramite il mio blog vengo contattata da una mia lettrice che mi propone una nuova editor, una free lance che pare sia in ottimi rapporti con editori importanti, e mi offre il suo servizio per soli 50 euro. Faccio presente che non ho bisogno di alcun lavoro sul testo, ma cerco un editore, o un'agente, che lavori come un procuratore sportivo e incasserà una provvigione sui miei futuri profitti.
La nuova editor, chiamiamola editor B, non apprezza la mia attuale editor - che chiameremo editor A, non ha mezzi termini e mi dice che sto perdendo tempo, di andare da lei, che in pochi giorni, se il testo vale, avrò un contratto. Dal carteggio mi rendo conto che A e B si conoscono e non si piacciono. Del resto hanno un modo completamente diverso di approcciarmi. B sembra sbalordita dal mio rifiuto di una proposta tanto vantaggiosa.
E io sono in mezzo. Sto con A perchè mi è piaciuta da subito e continuare con lei non mi costa nulla in termini di soldi, ma non posso non pensare che magari con 50 euro risolverei la questione in fretta... eppure no, non mi piace dover continuare a pagare, come se questa fosse l'unica soluzione per una pubblicazione dignitosa, che dignitosa già non è più se a monte c'è un continuo metter mano al portafoglio.
E ancora una volta nuoto nel mare dei dubbi, aggrappata al mio romanzo mentre non riesco a scorgere l'isola felice della pubblicazione che vorrei e che mi era sembrata tanto vicina quando l'editor A mi scrisse:
"Piacevole, fin dalle prime pagine. Una commedia sentimentale che trova una ottima misura tra comico e drammatico, senza strafare. Ottimo passo narrativo."
Sandra Faé