Le piccole abitudini di Scribacchina, saldi punti fermi dell’esistenza, contemplano il noto e stra noto infuso mattutino alla cannella; stamane mi toccò in sorte la seguente massima: «Una buona parola è in grado di riscaldare, da sola, tre inverni».
Come non concordare, soliti lettori?
La parola, materia tanto semplice quanto complessa.
Consapevole (ma anche inconsapevole) veicolo d’emozione, traduttore dei moti dell’anima.
«Scribacchina, sono solo le 19.30: inizi già a sragionare?»
«Avrà la testa da qualche altra parte; conoscendola, starà pensando quale millesimato stappare a Pasqua»
«Piuttosto, donzella, torna coi piedi per terra e di’ un po’ chi è il nonno della foto».
Oh, vini a parte, che v’assicuro oggi occupan l’ultimo posto tra i miei pensieri, debbo tirar le orecchie al solito lettore che ha osato definir «nonno» il soggetto della foto sopra inserita, carpita dal sito marshallamps.com
Soggetto non giovine, Jim Marshall, l’ammetto: 88 primavere non son mica poche. Eppure son convinta che il buon Mr. Amp, passato a miglior vita proprio ieri, conservasse un animo da ragazzo.
Lui, pioniere del suono rock.
Lui, padre dei muri di amplificatori.
Lui, padre pure della maglietta che Scribacchina portava tanti anni fa: nera, taglia XXXXXXXL, colla bella scritta Marshall e l’orrorifico disegno d’un rocker zombie imbracciante chitarra. Accanto all’immancabile amplificatore di cui non citerò la marca per non parer ripetitiva.
Col Jim se ne va un pezzo di storia, soliti lettori.
M’auguro che la terra gli sia lieve. Che il viaggio sia breve.
E che, dovunque ora egli sia, non manchi del buon rock.
M’auguro pure che gli eredi diano un’occhiata all’ultimo parto artistico di casa Marshall e decidano, con un poco di buon gusto, di ritirarlo dal mercato.
«Avanti, Scribacchina, sputa il rospo: sentiamo cos’ha combinato il Jim prima di dare l’ultimo saluto…»
E non prendete quell’aria di sufficienza, giovini miei. Se dico «parto artistico», intendo «parto artistico». Nella fattispecie, un frigorifero ch’esternamente ha – in tutto e per tutto – le fattezze d’un amplificatore.
… Non mi credete?
E sia.
Signore solite lettrici e signori soliti lettori, ecco a voi il Marshall Fridge, così come presentato nell’omonimo sito internét: