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In morte di un dittatore.

Creato il 21 ottobre 2011 da Enricobo2

In morte di un dittatore.

Foto dal web

Pochi dittatori finiscono la loro vita nel proprio letto. Molti sono destinati a dare spettacolo anche nel modo in cui non avrebbero mai voluto. La folla che festeggia, il cadavere, simbolo del ludibrio, icona perfetta della ferocia che si combatteva e che si esprime nello stesso modo incontrollato. Muhammar era un tipo strano, come tutti i dittatori del resto. Gli piaceva ammantarsi di un'aura da Mahdi, tra deserto, datteri e latte di cammella, ma amava le costanti tipiche degli altri satrapi, stuoli di donne bellissime ad allietare il suo tramonto fisico, familismo spinto, ricchezze che dimostrassero il suo potere, probabilmente sempre a lamentarsi di non averne abbastanza per fare quello che avrebbe voluto, il bene del popolo naturalmente. Forse proclamava anche di essere il migliore leader che la sua terra avesse mai avuto. Amava circondarsi di amici con le sue stesse passioni, certo, ma in fondo non aveva amici, solo gente che cercava di succhiare più latte possibile da quella mammella. 
Adesso è caduto, tristemente come tutti gli altri, inseguito dal suo popolo, avendo rifiutato di fare quel passo indietro che l'intelligenza ti suggerirebbe, quando ancora lo puoi fare. Tutti quelli che lo inneggiavano sono magicamente scomparsi. Alle spalle molti tirano un sospiro di sollievo, da un lato è finita una pratica senza code fastidiose, le cancellerie sono più tranquille, niente vetrine da cui potrebbero uscire fastidi. Si può dire pragmaticamente che "purtroppo" è andata così, sì sa come finiscono queste cose, adesso pensiamo al dopo. Adesso apriamo un'altra cartella. Densa di incognite per la verità. Alla testa dei vincitori pare ci siano ex-jihadisti, non sarà un seguito di tutto riposo, ma pare non importare a nessuno. Dietro a questi non ci sono grandi masse popolari, ma solo affari, affari belli grossi. In verità questo sembra interessare più di ogni altra cosa. La scacchiera si è scompaginata, molti pezzi hanno cambiato posizione, mutano i rapporti di forza e le alleanze strategiche. La geopolitica è cosa complicata e molto sottile, i corpi insanguinati nella sabbia del deserto, son cose da filosofi, al di là di quello che rappresentano, contano poco.


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