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In Paradiso a Sanremo con Mia Martini. Recensione Concerto e Intervista 1994
Creato il 13 maggio 2011 da PippoSi dice a volte che la realtà supera la fantasia. Per uno come me che ascolta e studia la musica di Mimì da quando era ancora in fasce (tuttavia, non dubitate, sono rimasto giovane), l’incontro con lei, sublime interprete di capolavori infiniti (esagero forse?), ha sempre rappresentato un must, un obbiettivo talmente importante da pensare di non arrivare alla sua realizzazione. Forse mi bastava mantenere sempre vivo il sogno. Invece il 19 agosto scorso, ho avuto l’opportunità di conoscere Mimì in occasione di una esibizione al Roof Garden del Casinò di Sanremo, locale piuttosto chic.
PRIMA DEL CONCERTO: FASE TATTICA
Grazie ad alcuni ‘007’ da me sguinzagliati, sono riuscito a conoscere l’hotel in cui alloggiava la ‘Divina’. Così mi sono simpaticamente recato al ‘Grand Hotel Londra’, ostacolato nei movimenti da un mazzo di fiori un tantino ingombrante. Con noncuranza ho fatto chiamare Mimì in camera (in realtà dovevo apparire come un pinguino nella Foresta Amazzonica). Dopo circa cinque minuti lei ha risposto alla chiamata dicendomi, in tono tuttavia cordiale, che voleva riposare. Penso proprio che la gentilezza fosse dovuta all’assopimento del quasi- sonno. Passa un’ora quando mi reco al Casinò per lo spettacolo e lì vengo inspiegabilmente accolto come una personalità dello show-business da una avvenente ‘biondona’ che mi scorta fino al Salone dell feste. Mi fa accomodare, peraltro senza farmi pagare il biglietto d’ingresso. Va bé, sarà la mia serata. A questo punto arriva il road manager di Mimì al quale mi presento come rappresentante del Fan Club “Chez Mimì”; senza esitazioni mi ‘catapulta’ direttamente in camerino da lei che mi sussurra dolcemente: ‘ci vediamo dopo lo spettacolo’.
DURANTE LO SPETTACOLO : IN VISIBILIO
Nel corso del concerto ho fornito notizie ad un giornalista lì presente indubbiamente soddisfatto di avere accanto un informatore tanto solerte quanto ‘rompiballe’. Intanto Mimì eseguiva un gioiello dopo l’altro: “Danza pagana”, “Inno” riarrangiato in chiave swing, seguiti da tre omaggi musicali a Ivano Fossati con “Danza” e “E non finisce mica il cielo” (l’esistenza di questo brano e della sua interpretazione confermano che Dio c’è e ci premia), a Enzo Gragnaniello con “Donna”, “Cu’mme” e “Statte vicino a me” (‘fino a stanotte ‘e tre), a Francesco De Gregori e la sua “La donna cannone”. Con quest’ultima esecuzione si sfiora il pericolo d’infarto. Seguono tre pezzi sanremesi “Almeno tu nell’universo”, “La nevicata del ‘56” e “Gli uomini non cambiano”. A questo punto comunicano che il prefetto ha imposto di terminare il concerto per rispetto delle norme. Mimì allora se ne esce dicendo: ‘ se è vero che gli uomini non cambiano, allora sono i prefetti che cambiano di più’. Ancora “Minuetto” e poi stop all’idillio canoro. Da segnalare il fatto che il pubblico, tradizionalmente ‘surgelato’, si è sciolto alla prima sillaba uscita dalla bocca di Mimì. Per fortuna anche loro, ‘baccalà da freezer’, hanno capito chi avevano davanti.
L’INCONTRO IN CAMERINO
‘Grazie dei magnifici fiori’,mi dice lei baciandomi ed abbracciandomi, ‘ma la prossima volta mandami un mazzo di peperoncini o di basilico, io sono una donna di campagna e amo le cose semplici!’- Nel camerini si respira un’atmosfera molto cordiale e serena. Ho potuto trattenermi con Mimì e i suoi musicisti per quasi un’ora. Dopo una serie di domande utili per l’intervista, si è scherzato molto. Nonostante non conoscessi personalmente i presenti mi sentivo uno di loro, in perfetta sintonia. Anche perché l’Adorabile è una donna estremamente esilarante. E’ arrivata una ragazza a farle i complimenti che le ha detto: ‘Mi aspettavo “Piccolo uomo” e lei le ha risposto : ‘tesoro mio, siamo rimaste tutte incinte!’. Ma il momento migliore è stato quando è entrato un addetto del Casinò che ha affermato : ‘il prefetto era in sala ed è andato via tutto incazzato per la tua battuta. Sai, perché è un mese che qui a Sanremo fanno sciopero contro di lui’!. Si sente un grio di approvazione, seguito da una risata liberatoria, da parte di Mimì che sembra voler dire: ‘vedi che l’avevo detto io’. Mimì profetica è il massimo.
L’INTERVISTA
Ecco l’intervista concessa in esclusiva al Club Chez Mimì
*Qui a Sanremo lo scorso anno hai cantato in una rassegna di jazz. Cosa ti è rimasto di quella e delle altre esperienze in quel campo musicale?MM Ogni tanto mi torna la voglia di esibirmi con Maurizio Giammarco, anzi, sto pensando di invitarlo nel mio spettacolo invernale con la Filarmonica di Parma. Poi chissà, magari fra un paio di anni farò un’altra tournèe jazz.
*Come è nata l’idea di questo nuovo tour e come sarà strutturato?
MM Mentre stavo registrando il nuovo disco a Modena, sono venuti a trovarmi in studio Fabrizio De Andrè e Ivano Fossati e ne sono stata molto colpita perché con Fossati non ci vedevamo da dieci anni. Ho già sentito i provini frutto della loro collaborazione e l’album (“Anime salve”, n.d.r.) che ne risulterà sarà un capolavoro. Da parte mia, ho cominciato ad ascoltare con criterio i pezzi del loro intero repertorio e me ne sono talmente innamorata che avrei voluto dedicare tutto lo spettacolo a loro due soltanto. Alla fine, ho deciso di cantare i loro brani per me più significativi nella prima parte del concerto. Nella seconda parte, invece, voglio riappropriarmi delle mie canzoni appartenenti al periodo Ricordi dei primi anni ’70. Mi comporto in questo modo per un desiderio di rivalsa nei confronti di quella casa discografica che sta continuando a svendermi con inutili compilation sempre uguali. Registrerò tutte le tappe della tournèe raccogliendo così il materiale per un disco live che conterrà questi pezzi riarrangiati. La messa in opera di questo progetto è già cominciata perché nel nuovo disco (“La musica che mi gira intorno”, n.d.r.) ho reinterpretato “Piccolo uomo”.
*Ci sono degli autori che non hai ancora approfondito e che ti sei ripromessa di seguire con attenzione?MM Ce ne sono tanti, ad esempio Vasco Rossi del quale ho appena inciso “Dillo alla luna”. Ogni artista è un pianeta a sé, è già difficile conoscerne uno a fondo. Io ho approfondito De Andrè e Fossati e penso che loro abbiano scritto cose talmente belle che è impossibile staccarsene: vorrei interpretare la loro opera omnia. Insomma, loro due mi rubano tutto il tempo!
*Cosa pensi della tua nuova casa discografica, la R.T.I.?MM Ho avuto una buonissima impressione. Si tratta di grandissimi professionisti. E poi, per la realizzazione di questo mio progetto discografico si sono molto gasati.
*Come sono andati i concerti questa estate?MM C’è stata una grande crisi per tutti, per cui abbiamo deciso di ponderare bene le cose.
*Come puoi definire il tuo rapporto con la Liguria?MM Viscerale. Vedi, io sono stata innamorata solo di un uomo nella vita, Fossati, che è di Genova. E’ stato il mio amore e la mia croce. Lui diceva sempre che eravamo la freccia del nord e quella del sud che si erano incrociate. E poi, non è vero che dopo ‘non finisce mica il cielo’, anzi, ti crolla tutto in testa. Questo dal punto di vista personale. Parlando sotto il profilo lavorativo, Sanremo ha rappresentato la via di uscita da un tunnel senza luce e senza aria nel quale ero stata spinta e dal quale sembrava non potessi più riaffiorare alla luce. Nell’89 sono tornata e pensavo che la gente si fosse dimenticata di me ma non è stato così. Anzi sono loro che ora devono dire a me: ma sei ancora lì che canti?
*Tornerai a Sanremo?MM A me piacerebbe sempre partecipare. Io non nego la sua importanza per la mia carriera. Ogni sera dedico venti minuti dello spettacolo ai miei brani del festival.
*A proposito di brani festivalieri, ”La vita racconta” a cosa ti fa pensare?MM Quel brano era orrendo, quelli della commissione mi hanno fatto un favore a scartarlo. Nella musica io avevo aggiustato un po’ l’inciso, ma il testo era tutto raffazzonato. Mi dispiace per voi che non lo sentirete.
*Con la vecchia casa discografica come è andata?
MM Io ho abbattuto tutti i record perché ho cominciato il disco con la Polygram e l’ho finito con la R:T:I:. Loredana sta morendo d’invidia e vuole già copiarmi! Non capisco come queste grandi multinazionali non riescano a inventarsi una promozione che si discosti da Sanremo. Loro mi imponevano delle cose, per questo li ho salutati subito e me ne sono andata.
*Che ne pensi dell’evoluzione della musica italiana?MM Secondo me, ha ragione Mogol quando dice che c’è una crisi di autori. Non c’è più nessuno capace di scrivere una canzone, esclusivamente le parole. L’unico vero genio della canzone italiana è Giancarlo Bigazzi, un autore puro che ama scrivere i testi ed è ripagato dal grande successo. Purtroppo, lui è come i ‘trulli’ di Alberobello’ , si è persa la tradizione. Insomma, è ora che qualcuno si metta a scrivere delle buone cose per mandare avanti la nostra musica leggera italiana. Datevi da fare!
Intervista di Luigi Perona per Chez Mimì apparsa sulla fanzine n°16
Video Mia Martini. Intervista a "In famiglia" e "I treni a vapore"
http://www.youtube.com/watch?v=Z0DX2HT7rAQ
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