Scissioni. Partiti spaccati a metà come mele. In questi giorni si parla tanto della drammatica divisione del Popolo della Libertà che segue a qualche anno di distanza lo strappo tra Gianfranco Fini e Silvio Berlusconi. Per non parlare del Partito democratico, che praticamente è nato già diviso in due anime. La parola d’ordine della politica, soprattutto in questo momento storico, è divisione. Falchi e colombe volteggiano indisturbati sulle nostre teste per la gioia dei giornalisti che possono raccontare battaglie epiche all’interno di questo o quello schieramento politico. Ma siamo sicuri che tutte queste divisioni siano veramente un male?
Da tempo le categorie con cui ci hanno abituati a classificare i partiti politici non esistono più. Parlare di una divisione tra centrodestra e centrosinistra è ormai un
Non che anche in questi anni non ci siano state persone oneste, per carità. Nella politica come nei posti pubblici e negli altri posti di lavoro si sono susseguite tante persone degnissime. E’ che molto spesso le persone oneste non sono tanto coraggiose e allora, vuoi per paura di un sistema brutto e cattivo, vuoi per non aver troppe rotture di palle, evitano di esprimere il loro dissenso. Scelgono il silenzio. Che come sappiamo è mafia. Alimenta la corruzione. E’ un silenzio complice.
La divisione annunciata nel Vangelo
Eppure, lo cantava Bob Dylan, i tempi stanno cambiando. In questo momento l’unica distinzione possibile – in Italia come in Sardegna, in Europa come in tutto il mondo – è quella tra chi è onesto e i mistificatori. Tra chi lotta per la verità e chi la verità la vuole nascondere, offuscare. Tra chi cerca il bene comune e chi opera per salvaguardare il proprio potere personale e i propri privilegi.
Questa situazione – che vale per la politica come per qualsiasi altro consorzio umano – fa pensare ad un passo del Vangelo, lettura moderna nonostante i suoi 2000 anni, che bene si attaglia a questi giorni in cui la disaffezione e il disincanto si alternano alla voglia di combattere. Nel brano di Luca 12 (versetti 49-53) Gesù dice ai suoi discepoli di essere venuto a portare il fuoco sulla terra “Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? – dice -. No, vi dico, ma la divisione. D’ora innanzi in una casa di cinque persone si divideranno tre contro due e due contro tre; padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera”.
La grande battaglia, nella politica come nella vita quotidiana, è ormai quella tra chi lotta onestamente e cerca la verità e chi invece è disonesto e rimesta nel torbido della menzogna. E allora ben vengano le divisioni all’interno dei partiti, delle associazioni, delle famiglie, se hanno l’obiettivo di far emergere anche la parte buona della società. Forse il tempo del silenzio è finito: bisogna prendere una decisione e scegliere da che parte stare.