E’ cominciata da due settimane la nuova stagione del programma tv “Presa Diretta”, ideato, condotto e scritto da Riccardo Iacona.
Una trasmissione capace, come il Report della Gabbanelli, di scavare in profondità dentro il tessuto sociale, di aprire veri e propri Vasi di Pandora. Un atteggiamento giornalistico, il loro, davvero degno di nota e aimè… invidiabile.
Gli argomenti trattati sono sempre forti: le prime puntate su ‘ndranghetisti, evasione fiscale e nucleare . E poi il loro coraggio, la preparazione sugli argomenti che trattano, e lo sguardo critico mai spento dal sistema.
Anche se… secondo me, è proprio al sistema che si rivolgono.

Ovviamente il libro non poteva che chiamarsi: “L’Italia in presa diretta” scritto, lo dice l’autore, per dimostrare che “l’Italia di Berlusconi è già un paese meno libero”.
Il giornalista, prima ancora che autore, ha avuto modo di constatarlo nelle inchieste della passata stagione quando, telecamera nascosta e voglia di registrare le storie, la rabbia e le passioni di un paese che soffre, ha affrontato problematiche come quelle legate alla politica sulla casa, alla pubblica istruzione, al terremoto dell’Aquila, agli abusi edilizi, ai rischi sismici, e alla privatizzazione dell’acqua.
Ma c’è molto di più tra le pagine di questo libro, un sommesso grido che si ode rimbombare in una landa desolata e attanagliata dalla nebbia. Qualcosa che ancora vive nel profondo delle coscienze, un barlume…qualcosa!
D’altra parte sulla retrocopertina è citata una frase di Eduardo de Filippo… ed è con questa che vi saluto anche io ricordandovi, tra l’altro, che Presa diretta va in onda tutte le domeniche alle 21.00 su Rai Tre:
<<A furia di dire “è cosa ‘e niente” siamo diventati cose ‘e niente io e te>>