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In principio era la gioia

Creato il 11 maggio 2011 da Federicobollettin
Vi segnalo questo testo molto interessante
Matthew Fox, IN PRINCIPIO ERA LA GIOIA. Original blessing, Editore Fazi, 2011, Pagine 423.
SILVIA LANZI:"In principio era la gioia" sembra davvero una rivoluzione copernicana della fede. Ma quanto della fede originale - cattolica o quantomeno cristiana - rimane nell'opera?
MATTHEW FOX: La dottrina del peccato originale non è assolutamente una dottrina che fa parte della fede cristiana cattolica originale.
Fu adottata da Agostino per primo alla fine del secolo quarto, all’incirca quando la chiesa ereditava l’impero romano da gestire. Nessun ebreo aveva mai sentito parlare del peccato originale, incluso Gesù. Non c’è nella Bibbia.
Si tratta di una dottrina molto utile per dare supporto all’impero perché mette in dubbio le persone riguardo alla loro stessa esistenza, le confonde riguardo al loro diritto all’esistenza, e le prepara ad accettare relazioni di dominio.
È uno strumento della vergogna, e controlla le persone per mezzo della vergogna. Quindi è assai patriarcale e nutre il patriarcato.
Mette anche dei dubbi nella testa dei gruppi oppressi: le donne, i gay, le lesbiche, le persone di colore, ecc. ecc. Contribuisce all’odio di sé e all’interiorizzazione dell’oppressione.
É stata anche rivalutata dalla società dei consumi. Il capitalismo consumistico si nutre dell’ideologia del peccato originale, che dice: “Tu noi hai ciò che conta dentro di te, per cui devi comprare qualcosa per essere a posto. Compra qualcosa per uscire dalla vergogna!”
Al contrario, la benedizione originaria è l’opposto della teologia basata sulla vergogna. Siamo tutti nati nobili, abbiamo una storia di 13,7 milardi di anni. Abbiamo tutti una meravigliosa opera da compiere in questa vita.
Per quanto riguarda il mio lavoro, ho passato quarant’anni a recuperare la più antica tradizione spirituale della Bibbia, la spiritualità del creato, e la tradizione meravigliosa dei nostri antenati, i grandi mistici e profeti Ildegarda di Bingen, Meister Eckhart, Tommaso d’Aquino, Francesco d’Assisi, Dante, Giuliana di Norwich e molti altri che fanno parte della tradizione della benedizione originaria (Ildegarda la chiama “sapienza originaria”).
Ho anche sviluppato una pedagogia che ci permette di riportare alla luce il mistico o il profeta/guerriero spirituale, che c’è in ognuno e ognuna. Le due identità vanno insieme. Tutti siamo chiamati ad essere dei mistici, cioè degli amanti della vita, e dei profeti, cioè dei difensori della giustizia.
Un noto studioso della Bibbia, John Dominic Crossan, ha scritto recentemente che per San Paolo (il primo autore dei libri cristiani della Bibbia) non si può essere cristiani senza essere dei mistici. Invece di inventarci una cristolatria siamo chiamati ad essere “in Cristo” e a diventare “piccoli Cristi”.
Gli studiosi della Bibbia hanno ormai raggiunto un consenso: Gesù come figura storica deriva dalla tradizione della Sapienza, che è la tradizione mistica che mette al centro il creato. Dovremmo rinnovare la nostre radici cristiane ritornando alle radici che hanno ispirato Gesù.
La tradizione della Sapienza è basata sulla natura, è femminista (la Sapienza è femminile per la Bibbia e in tutto il resto del mondo), è cosmica, rende onore alla creatività, è amica dei profeti e quindi lotta per la giustizia sociale ed ecologica e non ha paura di “divertirsi” nell’universo proprio come fa la Sapienza nel libro dei Proverbi al capitolo 7.

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