Un avvocato ogni 250 abitanti. Questo accade in provincia di Agrigento dove indossano la toga di legale in 1.200, mentre 220 sono nella veste di patrocinanti. Un esercito di 1.500 professionisti della giurisprudenza che fanno capo all’Ordine presieduto da Antonino Gaziano.
Sono tanti, forse troppi, in un territorio dove molti ragazzi sono quasi «costretti» a iscriversi alla facoltà di Giusprudenza pur di vivere l’esperienza universitaria.
Una chiave di lettura su questo boom di avvocati, avvalorata anche dalle parole di Gaziano: «Quasi tutte le facoltà universitarie ormai sono a numero chiuso, con accessi quindi difficili. Giurisprudenza è ormai probabilmente l’unica facoltà che non ha numero chiuso, diventando quindi una sorta di parcheggio in attesa di trovare una collocazione».
Un parcheggio che continua a sfornare avvocati che però dimostrano a volte di non avere le stesse capacità dei più anziani, creando anche problemi un tempo impensabili. Uno su tutti la concorrenza sleale. Preso atto di come l’avvocato al giorno d’oggi sia una delle figura professionali più richieste – anche per la grande incidenza di liti – il bacino d’utenza non è sconfinato e quindi i clienti si devono acquisire per sopravvivere.
Da qui condotte poco trasparenti da parte di alcuni professionisti che l’Ordine provinciale dice di avere già affrontato e di affrontare: «Siamo molto vigili – spiega l’avvocato Gaziano – come testimoniano i numerosi provvedimenti che abbiamo preso anche recentemente».
Intanto da oggi a venerdì prossimo proprio gli avvocati sciopereranno per migliorare le condizioni del loro lavoro e della giustizia in generale. L’«esercito» agrigentino dunque per una settimana si asterrà dalle udienze.