Lo sguardo allo specchio scruta l'inesistenza,i peli del sopracciglio moltiplicano in labirinto,l'occhio nel vetro riflette l'assenza, nel foltoi capelli, temporanea parrucca, sgomentano le mani:cadono sulle guance.
L'inquietudine prolungata mette in evidenzail mortale infinito dei pori dilatati,estrema avventura di un oggetto che si trucca,sceglie una direzione inconsapevole o folle
Dietro il lavabo il corpo in oscillazionesfugge l'abbaglio, rivoltante presenza,indicatrice e lampante, nella camera a vuototra le piume mulina, la soffocazione.
1960
Antonio Porta, Tutte le poesie (1959-1989), Garzanti, Milano 2009