Particolare di uno dei mosaici pavimentali del Grande Palazzo di
Costantinopoli (Foto: Daily Sabah)
I mosaici del Grande Palazzo di Istanbul sono i primi ed unici reperti storici che saranno mostrati nel luogo dove sono stati originariamente scoperti. Il problema più grande che dovranno affrontare i restauratori è che i loro colleghi che hanno lavorato al restauro dei mosaici nel 1950 hanno utilizzato, come legante, malta cementizia. Oggi i restauratori evitano l'utilizzo di cemento, dal momento che contiene sali risolvibili che causano danni alle tessere musive. Dal momento che tutti i pannelli del mosaico che sono esposti nel museo di Istanbul sono in cemento, gli esperti del Laboratorio di Restauro e Conservazione dovranno valutare con attenzione la situazione e decidere se lasciare o meno i leganti cementizi al loro posto. Verranno, inoltre, analizzati i sali risolvibili per avere una chiara comprensione dei danni che hanno causato.
I mosaici sono stati portati alla luce nel 1930 e sono stati restaurati nel 1950. Dopo il restauro sono stati trasferiti al museo perché venissero conservati e, in seguito, esposti. Il Grand Palace Mosaic Museum dispone di oltre 100 mosaici di epoca bizantina. Il progetto di conservazione e restauro dovrebbe durare due anni, durante i quali il museo sarà chiuso al pubblico.
I mosaici all'attenzione dei restauratori risalgono al 450-550 a.C. e sono attualmente esposti all'interno della Moschea Blu Kulliyesi. La loro qualità artistica e la ricchezza delle loro scene descrittive li rendono straordinari. Essi furono realizzati su ordine dell'imperatore Costantino il Grande.
Le scene raffigurate sui mosaici si ispirano alla vita quotidiana, alla natura, alla mitologia; raffigurano animali come leoni, lucertole, grifoni, elefanti, cavalli.
Costruito o, quanto meno, iniziato da Costantino, il Grande Palazzo era un agglomerato di edifici posti intorno a corti e porticati, condizionati dalla conformazione del terreno collinare. Il tipo architettonico è quello delle residenze imperiali romane e delle ville signorili nelle quali era spesso presente un ippodromo. Il Grande Palazzo di Istanbul è stato spesso avvicinato ai palazzi dioclezianei di Antiochia, di Nicomedia, di Spalato e a quello di Galerio a Salonicco.
Giustiniano ampliò il palazzo verso sudovest ed altri imperatori seguirono il suo esempio fino alla metà del X secolo, quando Foca lo chiuse con mura che si collegavano con quelle marittime. Una campagna di scavi svoltasi tra il 1935 e il 1937 da archeologi scozzesi portò alla luce lacerti di un bel mosaico figurato che decorava i portici colonnati che recingevano un grande cortile.
Una seconda campagna di scavo (1952-1954) indagò l'area a sudest del peristilio dove vennero individuate altre sezioni del mosaico e le fondazioni di un'aula rettangolare absidata. Il mosaico venne immediatamente riconosciuto come un'opera d'arte di notevole qualità e dimensioni: si estendeva su una superficie di 1872 mq e decorava tutti i portici del peristilio. E' considerato una delle più grandi e dispendiose creazione dell'arte musiva antica, paragonabile ai mosaici parietali della moschea degli Omayyadi di Damasco.