Volete il grandangolo a 360 gradi? Preparatevi a sganciare 3.000 dollari all’anno. Ne occorrono invece 10.000, ma questa volta una tantum, per il sensore wireless che ti avvisa se stai dimenticando il pupo nel sedile posteriore dell’auto. E per soli 200 dollari potere sperimentare per sei mesi il misuratore di clorofilla palmare. Sarà che sono rimasti scottati dal recente shutdown, sarà che hanno deciso d’imprimere una svolta al rapporto con le industrie, fatto sta che la NASA questa volta sembra voler fare veramente sul serio, sul fronte del trasferimento tecnologico. Quelli appena elencati sono infatti i costi da catologo di alcune delle licenze prêt-à-porter, per uso non esclusivo, messe in vendita dall’agenzia spaziale americana nella sua vetrina online QuickLaunch, così battezzata proprio a sottolineare l’obiettivo principale del nuovo strumento: la rapidità.
Via di mezzo fra i gadget da spia del Mister Q di James Bond e un catalogo Ikea, questo portfolio di licenze per lo sfruttamento commerciale di invenzioni NASA è pensato per essere consultato – e per farci shopping – con la maggiore immediatezza possibile. Non siamo ancora all’opzione 1 Click di Amazon, insomma, ma poco ci manca. Un abisso, in ogni caso, rispetto alla trafila burocratica normalmente richiesta per acquisire una licenza d’uso da un’istituzione pubblica quale appunto è la NASA.
Termini d’utilizzo e condizioni pre-approvate, prezzi fissi e ben esposti, un processo semplificato per il contratto (ovviamente elettronico): tutto finalizzato ad abbreviare in modo drastico i tempi d’approvazione e cessione. Con un occhio alla politica, come non manca di sottolineare Daniel Lockney, responsabile del programma di trasferimento tecnologico dell’agenzia: «La NASA sviluppa centinaia di tecnologie di ogni anno, a sostegno dell’aeronautica e delle sue missioni d’esplorazione dello spazio. Con QuickLaunch vogliamo garantire ai contribuenti un secondo beneficio dal loro investimento nella NASA, attraverso la creazione di nuovi prodotti, di nuovi mercati e di nuovi posti di lavoro».
Fra applicazioni medicali, dispositivi d’interesse militare, prodotti per l’uso quotidiano e più genericamente commerciali, le invenzioni messe a listino sono al momento 38, e la promessa è quella di aumentarne il numero già prima della fine di quest’anno. Una chicca per gli appassionati del genere: di ogni invenzione è anche specificato da quale dei nove “laboratori” NASA è uscita. Apprendiamo così che la batteria in grado di autolimitarsi arriva dal Kennedy Space Center, mentre è opera del genio dei ricercatori del Goddard Space Flight Center il giunto a molla con sensore incorporato.
«La velocità del trasferimento al mercato di nuove tecnologie», spiega Corrado Perna, responsabile delle Politiche industriali, Innovazione e Trasferimento tecnologico dell’INAF, al quale abbiamo chiesto un parere sull’iniziativa NASA, «rappresenta uno dei parametri fondamentali per l’efficacia delle azioni volte alla valorizzazione economica dell’innovazione». E qui da noi? «Il nostro istituto ha già in programma di avviare nel 2014 le procedure di evidenza pubblica per le gare d’aste per la concessione d’uso delle licenze di molti dei 18 brevetti presenti nel proprio portfolio».
Fonte: Media INAF | Scritto da Marco Malaspina