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In ricordo di Pino Pinelli, di Ivan Guarnieri

Creato il 15 dicembre 2012 da Cirano2

Una notte, in un cortile di via Fatebenefratelli, a Milano.

Il ricordo si ripete, anno dopo anno;
delle lacrime il sale, ormai arido,
si è perso nel fazzoletto di terra,
povero di colori ma segnato dalla memoria.
L'hanno gettato da una fumosa finestra
del quarto piano; non urla o gemiti, solo un tonfo sordo
e giace ora tra i rami spezzati di un arido arbusto.
Il sospiro profondo, l'ultimo, allunga quella notte di dolore.
L'alba del 16 dicembre 1969 è grigia, cupa.
Solo qui, in questo cortile, su quei rami spezzati,
rosse macchie hanno deboli riflessi,
pulsanti come di stelle lontane, di fioca Aldebaran.
Era un anarchico dal nome non altisonante,
i suoi compagni lo chiamavano “Pino”;
per i compagni di gruppi anche lontani,
era “il Pinelli”, quello del Ponte della Ghisolfa.
Ed ogni anno, in quella notte di dicembre,
dai lontani confini della galassia, Aldebaran,
testimone silente di quella vicenda sospesa,
porta i suoi deboli rossi raggi in quell'angolo di cortile,
sotto quella finestra, per la memoria dei giusti ancora aperta.

Lontano negli anni ma vicino col cuore,
il tuo, per sempre compagno,
Ivan

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