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In ricordo di Saverio Tutino

Creato il 01 dicembre 2011 da Patuasia

Riceviamo da Stefano Salerno e volentieri pubblichiamo.

E’ morto Saverio Tutino. L’ho conosciuto a Pieve Santo Stefano, l’ho ammirato, mi sono emozionato per la sua opera, la sua vita, le sue storie, il suo pensiero. A Pieve Santo Stefano, nei giorni del Premio, ho incontrato qualche aostano in concorso con il diario del nonno o del bisnonno. Dopo qualche anno ho scoperto che Tutino era stato partigiano in Valle d’Aosta. Cogne era la sua meta valdostana preferita: conosceva quei sentieri dai tempi della guerriglia antifascista. So che in questo momento il blog è impegnato nelle battaglie civili che lo contraddistinguono, ma forse varrebbe la pena ricordare un uomo il cui valore umano e intellettuale è stato e sarà un modello positivo per tutti in quest’epoca di caricature grottesche. Saverio Tutino dopo aver raccolto per una vita le testimonianze dei grandi della terra, da Fidel Castro a Che Guevera a Mao Tse Tung, per un’altra vita ha raccolto le storie dei piccoli della terra, della gente comune. A Pieve Santo Stefano, in provincia di Arezzo, ha istituito l’Archivio Diaristico mettendo insieme migliaia di diari, lettere, testimonianze. Memorie. Negli ultimi anni, per il gioco beffardo della vita, la sorte gli aveva portato via proprio la memoria. Qualche anno fa un mio amico lo intervistò. In quella occasione, alle domande sui suoi viaggi, le sue interviste, le sue storie, rispondeva la moglie. Lui ogni tanto sorrideva. Attenzione: un sorriso sincero, non ebete. Perché Saverio, pur avendo perso la memoria,  continuava a leggere la realtà che lo circondava con il piglio del giornalista illuminato e visionario che è sempre stato. Alla fine dell’intervista, dopo aver sentito raccontare per circa due ore le sue stesse avventure, Saverio salutò così: “Quante storie interessanti che abbiamo ascoltato oggi”. Saverio Tutino lascia un’eredità umana, intellettuale e politica che vivrà concretamente nei secoli, probabilmente per sempre. Varrebbe la pena che con questi valori ognuno si confrontasse.


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