In Romagna la “Notte Rosa” parte all’insegna del cattivo gusto

Creato il 01 luglio 2010 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

Sono stanca come donna di combattere  contro una pubblicità che non smette di evocare facili e banali doppi sensi sul corpo delle donne.

Questa volta il fatto succede a Riccione, in occasione della manifestazione “Notte Rosa” prevista per il prossimo 3 luglio dove la gieffina Cristina Dal Basso posa in lingerie nera molto sexy accanto alla scritta “fiGA’ e bomboloni…

Ho decisamente poca voglia di controbattere al cattivo gusto dell’accostamento verbale…ma facendo uno sforzo su me stessa, cerco di riflettere per demolire quelle pubblicità che fanno leva sul desiderio sessuale per indurre ad un acquisto.

Sappiamo che la Riviera è in ginocchio a causa della crisi e del maltempo, quindi passi per l’iniziativa dei bomboloni distribuiti gratuitamente nel corso dell’evento, ma che si ricorra per far clamore all’invenzione di una bevanda energetica a base di guaranà, battezzata per l’appunto con la provocatoria sigla “fi.GA.”: uno pseudo acronimo abbastanza eloquente…è più difficile da digerire.

La scelta, quindi, non casuale di Cristina Del Basso, la maggiorata che tanto orgogliosamente mette in mostra  un seno gonfio e fuori misura come evidente “specchietto per le allodole”…perché il seno, lo sappiamo tutti, rappresenta, insieme ai glutei, la caratterizzazione sessuale più evidente del corpo di una donna, che porta con sé una serie di implicazioni psicologiche e sociali profonde, e che in questo caso ci pare abbondino esplicitamente…

La scelta poi dello slogan presente nella locandina pubblicitaria : “fi.GA. e bomboloni”, denota che l’uso della volgarità vada di pari passo con la mancanza di idee da parte degli autori e la mancanza di professionalità creativa.  Per me l’utilizzo improprio del corpo, sia femminile sia maschile, sia infantile, è la rivelazione dell’incapacità del pubblicitario a trovare argomenti sostenibili e soluzioni creative in grado di impattare ed essere convincenti con gusto e originalità.

È una sua debolezza.

L ’innovazione vince sempre. Un’azzeccata politica di marketing, unita ad una buona strategia creativa, raggiunge sempre il successo auspicato.

La creatività paga. In questo caso  la  mancanza di idee innovative, ha costretto  banalmente a rimediare attraverso una campagna shock e  volgare.

Credo   che la pubblicità commerciale sia una questione di valori, di responsabilità sociale oltre che deontologica. Come ogni professione anche quella del pubblicitario è regolata da precisi obblighi etici perché essa rappresenta uno dei tratti distintivi della comunicazione sociale ed interpersonale dell’oggi, interagendo con il quotidiano valoriale dei ‘consumatori’ di ogni fascia di età.

E’ triste per chi come me, crea pubblicità, constatare che presunti colleghi ricorrano come  ultima frontiera alla volgarità per aumentare  il fatturato, ma quello che fa più rabbia è sicuramente il fatto che anche le proteste serviranno a fare pubblicità a questa festa che raccoglie il clima culturalmente attuale della Romagna : “ Ecco un esempio dell’altissimo livello culturale delle iniziative della “Notte Rosa!” ha scritto su Facebook l’assessore riminese Vittorio Buldrini.

Lungi dal voler fare moralismi, peraltro inutili, appare sempre più  evidente la necessità di fare qualcosa che incida su questo dilagare di inutile e banale volgarità che offende il concetto di messaggio pubblicitario, segno artististico e energie creative.

A questa pubblicità strumentale che veicola messaggi che puntano solo ad un  effetto pressoché immediato, che è partita per chissàdove, e chissà quando mai si fermerà: estrema,  scioccante, e volgare, diciamo:  Basta!

La pubblicità è l’arte d’insegnare
alla gente a desiderare certe cose.

Herbert George Wells


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