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In Sardegna si sperimenta il metodo Zamboni

Creato il 12 luglio 2011 da Yellowflate @yellowflate

In Sardegna si sperimenta il metodo ZamboniSclerosi Multipla, una malattia che inesorabilmente cresce, e, solo grazie alla ricerca si scoprono nuove ed ipotetiche modalità di cura. Non tutti però sono ugualmente sensibili, questa volta la buona notizia viene dalla Regione Sardegna che finanzierà uno  studio pilota sul metodo Zamboni applicato alla Sclerosi Multipla. A comunicarlo è proprio l’Aism. Secondo quanto leggiamo, il metodo Zamboni è un modo per curare l’insufficienza venosa cronica cerebrospinale, una sindrome emodinamica potenzialmente correlata alla Sclerosi Multipla. Si tratta di una patologia presente almeno nel 90% delle persone colpite da Sclerosi Multipla, alle quali provoca un grave restringimento delle venere cerebrali esterne al cranio. L’ostruzione venosa impedisce al sangue di scorrere normalmente nel cervello, provocando depositi di ferro che danneggiano il cervello stesso.La cura per questa patologia è simile ad un angioplastica, praticata però inserendo un catetere nelle vene del paziente, e disostruendole. Sarebbe comunque provata la correlazione tra l’insufficienza venosa cronica cerebrospinale e la Sclerosi Multipla, è stata spesso smentita e sminuita, cercando di non indurre nei pazienti false speranze di miracolose guarigioni. Quel che è certo è che i pazienti affetti da CCSVI che si sono sottoposti alla disostruzione venosa hanno guadagnato parecchio in termini di qualità di vita.
Questo studio sarà effettuato proprio per fare chiarezza sull’argomento, oltre che per dare l’opportunità ai malati di Sclerosi Multipla sardi di sottoporsi al trattamento. Insomma potrebbe essere questa una nuova strada per capire quale possa essere il modo migliore per approcciarsi alla cura della Sclerosi Multipla.

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