In Sicilia approvata l’abolizione delle province

Creato il 20 marzo 2013 da Oblioilblog @oblioilblog

L’assemblea regionale siciliana ha dato il via libera ieri a un maxi-emendamento che sospende le elezioni previste a maggio e prevede il commissariamento e la sostituzione entro un anno delle province con liberi consorzi di comuni. Il provvedimento proposto da PD, UDC e lista Crocetta è stato approvato con 53 sì e 28 no, con voto segreto. La proposta ha incassato il voto favorevole del Movimento 5 Stelle.

Per i consorzi, che dovranno essere creati con una legge ad hoc, saranno previste elezioni di secondo grado, dunque i dirigenti saranno indicati dai sindaci. Il Presidente della Sicilia Crocetta si congratula:

L’abolizione delle province è la vittoria del governo e della maggioranza; do atto anche ai 5 stelle di avere votato la norma che abbiamo proposto. Si tratta della prima tappa della rivoluzione: oggi ha vinto il modello Sicilia. 

Ora deve essere approvato l’intero ddl ma viene considerata una pura formalità. Il deputato di M5S Giampiero Trizzino punge la stampa e l’opposizione:

Vedete che quando il progetto funziona, noi non abbiamo problemi ad approvarlo? Il PDL ha bloccato l’aula per quattro ore, i deputati sono intervenuti con un atteggiamento ostile, eppure proprio questo partito nel suo programma nazionale ha proprio l’abolizione delle province. 

La pensa diversamente Roberto di Mauro, capogruppo del Partito dei Siciliani-MPA:

Siamo palesemente di fronte ad una legge-manifesto, partorita in una trasmissione tv senza verificare la necessità del territorio. Una legge che differisce dalle nostre proposte, solo un rinvio delle elezioni accompagnato da una proposta, tra l’altro già prevista dal sistema elettorale. Chi l’ha proposta, sa già che sarà affrontata in modo diverso in un ddl successivo e disciplinata in modo differente. Credo non sia questo il modo corretto di affrontare il modo corretto del territorio, perché quanto uscito dal voto d’Aula non risponde alle necessità del territorio e alle sue esigenze di organizzazione.

Fonte: Corriere del Mezzogiorno


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