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In sospeso

Creato il 13 dicembre 2013 da Pasquale Allegro
In sospeso Il giornalista - sempre lì batte il mio cuore di penna - è il bambino che del termine "giornale" ha saputo coglierne il senso letterale.Ah, se la gente avesse contezza di quanto sia semplice scrivere per un giornale... Basterebbe leggere un po' meno e sciorinare notizie sparendo dietro colonne di fumo e di caratteri.Il punto è che chi legge, poi, afferra l'informazione e scappa via, e così la firma è bella che spogliata di ogni responsabilità.La chiamano trasparenza, la chiamano imparzialità, è tutto perfettamente "nel nome dell'obiettività", ma sul filo delle ragioni l'equilibrista scivola e si schianta sui cocci aguzzi della verità. Perché questa è in frantumi, e tante minuscolissime verità s'infittiscono all'orizzonte, e da quei luoghi, puntini sempre più radi, sempre più punti di vista, gli sguardi si fanno reali; ma non perché rispondono di una fantomatica verità, ma perché sono fin troppo umani per essere semplici corrispondenti di un foglio quotidiano. Ah, se la gente sapesse cosa vuol dire leggere pagine di incompiuta personalità... Al posto di bimbetti dalla presa contorta che riportano sollazzando gli eventi del giorno - che pare nessuno gli abbia mai detto che scrivere non è imbrattare d'inchiostro i muri delle città - vedrebbero uomini disegnare figure che magicamente riferiscono del cuore che palpita dentro i mattoni, la sabbia e il cemento. Come quando si scrive in un giorno di pioggia e non si fa che imprimere parole sfumate sulla carta bagnata.Ecco, il giornalista - sempre lì batte il mio cuore di penna - dovrebbe essere il bambino che lascia in sospeso quel foglio per annunciare l'arcobaleno.
 

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