In stracarichi tranvai accalcandoci insieme, dimenandoci insieme, insieme barcolliamo. Uguali ci rende una uguale stanchezza. Di quando in quando c'inghiotte.il metrò, poi dalla bocca fumosa ci risputa ,il metrò. Per incerte strade, tra vortici bianchicamminiamo, uomini accanto a uomìI nostri fiati si mescolano fra loro, si scambiano e si confondono le ormeDalle tasche tiriamo fuori il tabacco,mugoliamo qualche canzonetta di modaUrtandoci coi gomiti, diciamo scusa o non diciamo niente.La neve sbatte contro le facce tranquilleAvare, sorde parole ci scambiamo.E proprio noi, tutti noi, ecco qui,tutti insieme, siamoquello che all'estero chiamano Mosca!Noi che qui ce ne andiamo con le nostre borse;sottobraccio, coi nostri pacchetti e fagottelli,siamo coloro che nei cieli scagliano astronavie sbigottiscono i cuori ed i cervelli.Ognuno per conto suo, attraversole nostre Sadowye, lebjazie, Trubnyesecondo un proprio itinerario senza conoscerci l'un l'altronoi, sfiorandoci l'un l'altro,andiamo...
(Evgenij Aleksandrovic Evtusenko)