In Svizzera si può davvero sparare ai gatti? [UPD 2011/09/01]

Creato il 31 agosto 2011 da Tnepd

Corriere, Secolo XIX: in Svizzera sarebbe «legittimo sparare ai gatti»

L’articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Il Corriere della Sera ha titolato proprio così: Svizzera, animalisti sconfitti «Legittimo sparare ai gatti». Idem il Secolo XIX: «Si può sparare ai gatti». Svizzera a mano armata.

Titoli che fanno sembrare che sia permesso prendere impunemente a fucilate il micio della vicina, ma le cose stanno un po’ diversamente. Non è comunque una bella storia, ma va raccontata senza inutili sensazionalismi e mettendo da parte i sentimenti, cosa che non mi viene facile perché sono un gattofilo.

Manca una precisazione fondamentale: la legge federale sulla caccia (PDF), che non è un provvedimento nuovo ma è in vigore da tempo, consente la caccia soltanto al “gatto domestico inselvatichito”, non ai gatti domestici in generale (Articolo 5). Per quanto possa sembrare una pratica barbara, c’è da considerare che secondo le autorità locali i gatti domestici inselvatichiti possono mettere a repentaglio, tramite le ibridazioni, l’esistenza dei gatti selvatici veri e propri. Scrive infatti l’Ufficio federale dell’ambiente:

I gatti selvatici non sono gatti domestici inselvatichiti, ma due sottospecie distinte. Il gatto selvatico è una specie europea, mentre quello domestico discende dal gatto selvatico asiatico o africano.
Nonostante vivano fianco a fianco da secoli, in seguito all’estensione delle aree insediative i gatti selvatici entrano più sovente in contatto con i gatti domestici in libertà e, in parte, anche inselvatichiti. L’incrocio di queste due specie (ibridazione) può far nascere degli esemplari (ibridi) capaci di procreare. L’ibridazione con il gatto domestico rischia di provocare la graduale scomparsa genetica del gatto selvatico.

In altre parole, non è una questione in bianco e nero, con l’uomo cattivo che ammazza gattini: si tratta di decidere se si vuole tutelare o no una rara specie di gatto dall’invasione di un’altra, e se sì, come procedere. Al momento, secondo gli enti governativi, la caccia, per quanto sia una soluzione violenta e spesso crudele, sembra essere l’unico mezzo praticabile ed economicamente sostenibile per contenere la diffusione dei gatti domestici inselvatichiti, per cui non la si può vietare.

Questo, spiegano Ticinonline, Swissinfo e RSI, è il senso della risposta del Consiglio federale alla mozione del consigliere nazionale (deputato) ginevrino Luc Barthassat per privilegiare le campagne di sterilizzazione. Da questa risposta cito (l’evidenziazione è mia):

Contrariamente a quanto indicato nella mozione, l’abbattimento di gatti domestici inselvatichiti non è affatto frequente. Stando ai Cantoni, oggigiorno i gatti randagi rappresentano soltanto un problema sporadico.
L’abbattimento di tali gatti può essere ordinato dai servizi cantonali della caccia, dalla polizia o dai servizi veterinari cantonali. Le trappole non sono efficaci, in quanto questi gatti si lasciano difficilmente catturare. Limitarsi a campagne ufficiali di cattura e di sterilizzazione dei gatti domestici inselvatichiti comporterebbe spese sproporzionate e costi elevati. Occorre pertanto lasciare ai Cantoni la competenza di decidere come far fronte alla problematica dei gatti randagi. Già oggi, numerosi Cantoni ne consentono l’abbattimento solo agli organi di vigilanza competenti.

Niente sparatorie indiscriminate autorizzate dalla legge, insomma. Certo, anche in Svizzera ci sono gli imbecilli che sparano a qualunque cosa si muova e maltrattano gli animali, ma da qui a dire che è “legittimo sparare ai gatti” ce ne passa.

Va chiarito, inoltre, che la notizia è giunta alla ribalta non perché è stata approvata una nuova legge che improvvisamente autorizza le sparatorie ai gatti, ma perché è stata presentata una mozione per la modifica delle leggi esistenti sulla caccia.

Questi i fatti, senza i sensazionalismi con i quali la stampa li ha conditi. Possono non piacere, e sicuramente mi attirerò le ire degli animalisterici, ma i fatti son quelli che sono.

Se qualcuno ha soluzioni alternative, le proponga, però metta una mano nel portafogli e una sulla coscienza, perché la prima responsabilità nella diffusione dei gatti domestici inselvatichiti è di chi non sterilizza il proprio gatto.

Approfondimenti

I lettori Filippo, Motogio e Grizzly hanno reperito varie informazioni che riporto qui:

  • dati sulla diffusione del gatto selvatico in Svizzera (Admin.ch);
  • regolamentazione della caccia in canton Ticino: articolo 11 e articolo 31;
  • il Regolamento sulla caccia e la protezione dei mammiferi e degli uccelli selvatici dell’11 luglio 2006 (in particolare gli articoli 11, 25, 39, 53), che indica che in Ticino la caccia in generale è permessa a non meno di 50 metri dai fabbricati abitati e dalle strade principali (quindi non nei centri abitati) e che l’abbattimento di “cani e gatti randagi, nonché altri animali domestici inselvatichiti vaganti oltre trecento metri dai fabbricati abitati” è consentito “agli agenti della polizia della caccia”;
  • le norme più o meno restrittive (alcune veramente preoccupanti) dei vari cantoni: Zurigo, Uri, Nidwalden, Lucerna;
  • l’elenco dei cantoni nei quali è legittimo sparare ai gatti liberamente o con minime restrizioni se si è cacciatori autorizzati, con i link ai rispettivi regolamenti: Lucerna (LU)  (§ 33), Uri (UR) (Art. 7, pag 42), Nidvaldo (NW) (§ 46), Zugo (ZG) (§ 33), Friburgo (FR) (Art. 7 e Art. 13), Sciaffusa (SH) (§ 18), San Gallo (SG) (Art. 27), Grigioni (GR) (Art. 28), Argovia (AG) (§ 22). Per Berna (BE) e Turgovia (TG) non risulta nessun riferimento specifico ai gatti e si presume quindi che si applichi la legge federale;
  • i cantoni nei quali non è consentito sparare ai gatti senza autorizzazione o nei quali possono farlo solamente i guardiacaccia o la polizia risultano essere i seguenti: Zurigo (ZH) (§ 30), Svitto (SZ) (§ 42), Obvaldo (OW) (Art. 31), Glarona (GL) (Art. 30), Soletta (SO) (§ 13), Basilea Città (BS) (§ 24), Basilea Campagna (BL) (§ 18, 20), Appenzello Esterno (AR) (Art. 33), Appenzello Interno (AI) (Art. 41), Ticino (TI) (Art. 11), Vallese (VS) (Art. 49);
  • La caccia nel canton Ginevra (GE), segnala Motogio, è proibita dal 1974;
  • Grizzly sottolinea che “nei cantoni dove le restrizioni sono minori lo possono fare tutti i cacciatori. I cacciatori hanno conseguito un brevetto di caccia che oltre ad essere costoso non è neanche tanto facile da ottenere. Inoltre la caccia viene regolamentata ogni anno con periodi in cui si può fare e con l’obbligo di far controllare quanto cacciato.”

Aggiornamenti

2011/08/31 20:20. Vari lettori hanno reperito informazioni aggiuntive: le ho aggiunte in una nuova sezione dell’articolo dedicata agli approfondimenti.

2011/09/01. Ho corretto l’indicazione del ruolo di Barthassat (grazie a Sabbamau per la correzione). Motogio ha trovato il link per il canton Ginevra e aggiornamenti sulle normative ticinesi. Ho aggiunto anche l’indicazione che il provvedimento svizzero non è una nuova legge ma esiste da tempo.

Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “fabiano” ed è reso possibile dalle coccole di Pallina, Luna e Ciuffo, i miei tre gatti (tutti sterilizzati).

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Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.

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