e sputo per terra le particelle di sangue che confluiscono sulla lingua, che si moltiplicano dentro la bocca, sputo in faccia a tutti voi che mi state guardando morire come se fossi lo spettacolo macabro prima di andare a letto – non t’impicciare, dissi a mio marito, torna a letto e non t’impicciare – e il calore alla schiena intanto si allarga e più passa il tempo e più mi avvicino alla morte, e più penso che potrebbe essere diverso e mi allungo tra la strada e il marciapiede con gli occhi addosso di chi addosso non vuole avere colpa – non riuscii a vedere molto a causa di un albero che mille volte avevo chiesto di rimuovere e mille volte mi fu detto di no – e spero che le mie urla vi tornino in mente ogni volta che si avvicineranno le tre del mattino, ogni volta che penserete di trovarmi per strada io sarò per voi il binomio che siete stati per me: assenza e presenza – gli amanti che litigano alzano la voce, il verso di un gatto che scappa spaventato è simile all’urlo di una donna, chiunque avrebbe avuto difficoltà – e arrivo al portone senza avere la forza di sollevarmi, mi appoggio al pavimento inspirando polvere, neanche la voce mi serve più, e intanto spero che il tempo faccia in fretta e che siano immediatamente prima le quattro, le cinque e poi le sei, e spero che il sole non cancelli la verità della notte, e invece no, buio, sempre di più, e poi sportello di macchina e passi verso di me.Servirebbe a qualcosa essere Janis Joplin?
Federico Orlando
Joan Baez - In the quiet morning
In the quiet morning, there was much despairAnd in the hours that followed, no one could repairThat poor girl, tossed by the tides of misfortuneBarely here to tell her tale, rolled in on a sea of disasterRolled out on a mainline rail
She once walked tight at my side, I'm sure she walked by youHer striding steps could not deny, torment from a child who knew
That in the quiet morning, there would be despairAnd in the hours that followed, no one could repairThat poor girl, she cried out her song so loudIt was heard the whole world round, a symphony of violenceThe great southwest unbound