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Murder Ballads: Geordie

Creato il 28 aprile 2014 da Aperturaastrappo
The judge looked over his left shoulder,and said fair maid: “I’m sorry for thee,my pretty fair maid, you have come too late,for he’s condemned already”.Geordie


Murder Ballads: GeordieIl vento in faccia rende le lacrime taglienti e più il cavallo corre, e sale sulle colline inglesi, più il volto le brucia e più quelle lacrime fuoriescono per perdersi nei campi e poi nel sottobosco tra rami affilati come lingue di popolo, e le lacrime non sono soltanto per chi sta aspettando di vederla per l'ultima volta ma anche per il figlio che dal suo corpo sta prendendo forma, il figlio che tutti chiameranno bastardo e seme malato, e più il cavallo va veloce e più nella fanciulla si avvicina la speranza di poterlo salvare, dalla corda dorata, dall'infamia e dalle voci del popolo che in questo momento si prepara a contemplare la morte di uno di loro, sporco della colpa sbagliata, di essere entrato nel giardino del re per disperazione,per la fame dei due figli che lo aspettavano e del terzo che adesso lo sta raggiungendo insieme alla madre, e va veloce lei e il suo cavallo e le lacrime a tagliarle la faccia, e il volto di Geordie che piano svanisce dalla sua mente, come se a stringere la corda d'oro fosse lei e sempre lei in mezzo alla folla ad osservare gli ultimi spasmi dell'uomo incappucciato,
e non può essere stato lui a rubare quei cervi, si dice, non si è mai macchiato di un simile peccato e frusta il cavallo per poter arrivare in tempo, per poter chiedere la grazia al re per il padre dei suoi figli, per chiedere di slegare la corda d'oro per un uomo dalle origini nobili finito in miseria a rubare, maledetta quella corda d'oro, lei sarebbe disposta anche a pagarla per liberarlo da quel nodo, e intanto il cavallo corre e solleva terra durante la corsa, accorcia il tempo, e alle porte di Londra Geordie si prepara a morire, e sale gli scalini della forca dentro il cappuccio nero e sente i bisbigli del popolo che lo osserva e la pesantezza della corda sulle clavicole, sente le voci, Geordie, di quella gente disperata come lui, che non ha la forza di potersi sollevare e ribellarsi ma dentro il cappuccio non piange, non una lacrima a tagliare la sua faccia, e il brusio della gente è sempre meno forte e mentre l'ossigeno smette di circolare nel suo corpo, gli pare di sentire la voce della sua amata che urla.È tardi, addio mia dama virtuosa.Federico Orlando

Geordie è un'antica ballata britannica nata intorno al XVI secolo, numero 209 delle Child Ballads, ed esiste in molte varianti. La vicenda di Geordie sembra avere un fondamento storico: si tratta, secondo un'ipotesi, della storia di George Gordon, conte di Huntly, che fu condannato a morte come traditore nel 1589 per essersi ribellato contro Giacomo VI, re di Scozia. Per intercessione della famiglia fu liberato previa consegna di un riscatto; è probabile che Giacomo VI attraverso tale concessione abbia voluto evitare lo scontro con la famiglia di George, da sempre potente alleata della Corona. La ballata esiste in molte varianti. In Italia è maggiormente conosciuta la versione cantata da Fabrizio De André.Fonte: Wikipedia


Per ascoltare la canzone clicca qui:Geordie - Joan Baez


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