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In Trance

Creato il 04 ottobre 2013 da In Central Perk @InCentralPerk
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La sensazione usciti dalla sala è quella di aver visto un bel film, ben costruito e girato, ma comunque minore.
Minore rispetto alla filmografia che difendo a spada tratta di Danny Boyle, che parte dal super cult anni '90 che fu e che è Trainspotting, passando per il premio Oscar The Millionaire e il sensazionale 127 ore.
Minore quindi come Millions o Una vita esagerata, pellicole che pur mantenendo lo stile pop e veloce del regista non riescono a fare il salto e raggiungere i loro fratelli maggiori.
In Trance
Dove sbaglia questa volta un così talentuoso regista?
In Trance ha le sue pecche prima di tutto a livello di scrittura.
Se il film parte con il botto, con quelle scene di rapina perfetta che mandano sempre tutti in visibilio (si vedano 21, Italian Job, i vari Ocean...) si perde poi con l'andare del tempo, tra spiegazioni fin troppe dettagliate e scene passionali quasi messe lì per far godere -in tutti i sensi- delle bellezze coinvolte.
In seconda istanza, a non convincere è il cast.
Il protagonista è infatti il bel James McAvoy che ha quel viso che sa di già visto e di non unico (vedi foto sopra, dopo un'attenta analisi lo ritengo un perfetto mix tra Ewan McGregor e Joseph Gordon-Smith) e che qui si ritrova in un ruolo che sembra perfetto per una parte di sé, ovvero per l'ormai ex fantoccio di Boyle, McGregor. Assieme a lui un passabile e cattivo Vincent Cassel e una statuaria Rosario Dawson, che esce dal dimenticatoio presentandosi come mamma l'ha fatta per la gioia dei maschietti.
In Trance
Se si tralasciano questi particolari, il film funziona, riuscendo in quel gradito miscuglio di psicologia, depistamenti e colpi di scena che vanno a incastrarsi con un furto d'alta classe e la spasmodica ricerca della refurtiva.
Simon è infatti un battitore d'aste in una casa d'arte, quando un giorno un famoso quadro di Goya (Le streghe in aria) viene magistralmente rubato e lui, nel tentativo di proteggere l'opera, viene colpito alla testa. Dopo giorni di ricovero, la realtà non così impensabile viene svelata: Simon fa parte della banda capitanata dal malavitoso Frank che ha organizzato il colpo, ma ora, a causa di quella botta in testa, non ricorda più dove il quadro sia stato nascosto.
Entra così in scena la suadente dottoressa Elizabeth, esperta in ipnosi, che cercherà in modi poco ortodossi di sapere la verità.
Ma non tutto, e soprattutto non tutti, sono chi dicono di essere...
In Trance
In Trance è così costruito come una complessa bambola russa, con scene che vanno ad incastrarsi nel grande puzzle risolutivo solo a fine film, continuando a spiazzare e sorprendere lo spettatore con numerosi colpi di scena.
Questi non è però lasciato in balia di svolte e cambi di registro, il tutto è infatti ampiamente spiegato, accompagnandoci così in una soluzione finale sensata e che lascia soddisfatti, forse troppo.
Niente viene infatti lasciato sospeso, niente deve essere interpretato dal suddetto spettatore che trova nella spiegazione un richiamo un po' troppo stridulo al capolavoro Eternal Sunshine of the spotless mind e un po' troppo confuso nella sua scrittura.
Sul piano tecnico, ovviamente, nulla da eccepire.
Danny Boyle il suo mestiere lo sa fare egregiamente, e lo ha già dimostrato. Così tra una colonna sonora d'alta classe, riprese e movimenti di macchina stilosi e veloci e un montaggio frenetico regala soddisfazioni.
Nonostante tutto però, si esce dalla sala con la sensazione di aver visto qualcosa di  ben costruito e girato, ma comunque minore.
Guarda il Trailer

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