by Michele Paolino
Danny Boyle torna nelle sale cinematografiche con Trance (In Trance nella traduzione italiana), un film drammatico, cerebrale e pieno di colpi di scena che riprende il copione di un vecchio film per la tv di una decina d’anni fa.
Protagonista della vicenda è Simon (James McAvoy), un giovane assistente di una casa d’aste londinese che si trova coinvolto nel furto del quadro Streghe in aria di Francisco de Goya. Valore stimato: 25 milioni di sterline, sterlina più, sterlina meno. Il guaio è che Simon è complice di Franck (Vincent Cassel) e della sua banda di balordi violenti e peggio ancora, nella colluttazione, il giovane prende un colpo in testa e dimentica il luogo in cui ha nascosto il quadro.
Prima di scaricare la propria rabbia su Simon, il carismatico Franck decide di rivolgersi ad un ipnoterapeuta per recuperare i ricordi persi dello sbadato e sfortunato complice e qui entra in gioco la bella Elizabeth (Rosario Dawson). Da questo momento in poi un susseguirsi costante di colpi di scena vi terrà attaccati allo schermo e, qualora questo non bastasse, ci pensa una bella scena di nudo integrale di Rosario ad attirare la nostra attenzione.
Il finale scopritelo da soli.
Boyle torna al cinema con un film complicato e intricato la cui trama si avvolge su se stesso prendendo quasi in giro lo spettatore e riuscendo a ribaltare le situazioni scena dopo scena. Dopo il claustrofobico 127 ore e gli ottimi The Beach, The Millionaire e Sunshine, Boyle ci stupisce nuovamente consacrandosi come uno dei registi più interessanti del momento, troppo sottovalutato dal circuito.
Perfetta anche la scelta degli attori. Su tutti spicca la coraggiosissima Rosario Dawson che non si scompone a mostrarsi come mamma l’ha fatta e a dimostrare di avere molte più palle di tanti colleghi maschi; nudo a parte l’interpretazione della Dawson è perfetta e tiene testa a quella di McAvoy, anche lui bravissimo a interpretare questo tipo di ruoli. Cassel la faccia del cattivone ce l’ha sicuramente ma riesce ad essere parecchio credibile anche nei panni del criminale illuminato.
Una menzione particolare merita la colonna sonora, firmata dal poco conosciuto Rick Smith, nella quale spiccano i brani Hold My Hand di UNKLE e Here It Comes di Emeli Sandè e, per l’appunto, Rick Smith.